18   DI MATTIA SBRAGIA   “Caro Coronavirus Covid-19, sono nato negli anni ’50 e sono venuto alla luce in una sala parto dove medici e infermieri mangiavano panini con il salame e fumavano una sigaretta dietro l’altra nell’attesa che mia madre partorisse, senza mascherine, senza guanti; sono sopravvissuto ai vaccini al mercurio puro e all’amianto sui tetti e nei […]