DIO PERDONI CHE VUOL SFRUTTARE QUESTO MOMENTO PER I PROPRI GUADAGNI
Siamo ormai alla Domenica delle Palme, siamo alle porte della Pasqua di Resurrezione. Siamo in un tempo che ancora di più ci mette alla prova.Papa Francesco, nella celebrazione della Messa a Santa Marta ci porta ad una delle questioni che più ci stanno a cuore. A quelle ipocrisie, a quelle fragilità umane che ci portano ad essere schiavi di un mondo oscuro che vorrebbe lasciar vincere il male.Lo intravediamo, lo vediamo. La tentazione da cacciare è quella dell’immobilismo, dell’indifferenza perché passato il tempo degli osanna verrà quello del ripudio. Verrà il tempo in cui rinnegheremo l’Uomo.Il passo che il Papa legge all’inizio della Messa ci ricorda il grido d’aiuto lanciato di un innocente, da un perseguitato: “Signore, non stare lontano, affréttati, mia forza, ad aiutarmi, perché io sono un verme e non un uomo, un obbrobrio per tutti, lo scherno della gente”.Francesco, nell’introdurre la celebrazione, prega perché nessuno approfitti della pandemia per i propri interessi, i segnali sono presenti, visibili, concreti e lasciano esterrefatti:“In questi momenti di turbamento, di difficoltà, di dolore, tante volte alla gente viene la possibilità di fare una o l’altra cosa, tante cose buone. Ma anche non manca che a qualcuno venga l’idea di fare qualcosa non tanto buona, approfittare del momento e approfittarne per se stesso, per il proprio guadagno. Preghiamo oggi perché il Signore ci dia a tutti una coscienza retta, una coscienza trasparente, che possa farsi vedere da Dio senza vergognarsi”.Una preghiera che oggi più che mai deve farsi denuncia. Una preghiera che ci fa invocare il perdono di Dio per questi reietti verso i quali non dovrà mancare la giustizia degli uomini.Nell’omelia, Francesco poi commenta il Vangelo di Giovanni (Gv 11, 45-56) che racconta la decisione del sinedrio di eliminare Gesù dopo che aveva reso evidente la forza della Fede portando il segno nella risurrezione di Lazzaro.Ci sono le miserie umane nel sinedrio. Le meschinità che crescono lentamente e si fanno consenso.È la vittoria della tentazione, che inizia dal poco, dai più deboli e diventa peccato. Come un virus contagia tutti. Lascia che ci si contagi.È l’apoteosi del conformismo, del demonio che ormai si è insinuato nelle coscienze.“Lo Spirito Santo ci illumini – è la preghiera conclusiva del Papa – in questa conoscenza interiore”.
