LEADER CHE VANNO, LEADER CHE VENGONO
Mi è capitato raramente di entusiasmarmi per un leader politico e per quanto io scavi nella mia memoria riesco a metterne a fuoco soltanto due, Fidel Alejandro Castro Ruz e Nelson Rolihlahla Mandela. Li ho seguiti da vicino per molti anni e al secondo sono persino riuscito a stringere la mano.Invece mi è capitato spesso di cambiare idea su molti altri, quasi sempre in peggio… ad esempio Walesa, Blair, Clinton, Bertinotti e ovviamente Renzi. E’ per questo che la trasformazione di Giuseppe Conte mi colpisce con forza. Il fantoccio disarticolato che caracollava al seguito dei suoi vice, che ratificava le peggiori porcherie del peggior governo e che sapeva solo balbettare in sede europea non esiste più. Un nuovo Giuseppe Conte è nato dalle proprie ceneri come l’araba fenice il 20 Agosto dell’anno scorso, data dell’indimenticabile invettiva contro il capitone decapitato. Nessun entusiasmo ma “Giuseppi” si è guadagnato giorno dopo giorno la mia fiducia e sono contento che in questa crisi a dirigere l’orchestra ci sia lui. Lunga vita!
