NO A DECISIONI DEI POPOLI DELL’UE
L’irritante commento di Die Welt sull’Italia e il voto del Parlamento Olandese per il no agli Eurobonds e al Mes a condizioni di favore, in una giornata decisiva, sono soltanto gli ultimi esempi della pericolosa deriva in corso. La alimentiamo anche noi quando accusiamo di egoismo chi si oppone a ciò che noi riteniamo l’interesse dell’Unione europea e ritiriamo fuori il nazismo per tentare di ammorbidire il governo tedesco. È necessario archiviare le favole sul popolo europeo da noi illuministicamente interpretato e riconoscere i dati di realtà. Non si può continuare a imporre scelte dall’alto al popolo italiano, così come agli altri popoli dell’Unione europea. Il fronte dei Paesi del sud lasci stare gli Eurobonds. Il fronte del Nord lasci stare il Mes. Per affrontare le conseguenze economiche, sociali e di finanza pubblica, si concentri il confronto sulla linea di minore resistenza politica, l’unica davvero utile: si dia legittimazione politica alla Bce per acquistare i titoli necessari e per sterilizzare il debito pubblico accumulato da ciascuna banca centrale nazionale nell’ambito del Quantitative easing. Francoforte ha, con ritardo e contraddizioni imboccato la strada giusta. Se neanche la via della Bce è politicamente praticabile, si prenda atto della necessità di recuperare, in via cooperativa, per ciascuno Stato, la propria autonomia monetaria. Noi non possiamo permetterci compromessi al ribasso e sopravvivere sempre sotto il ricatto del debito pubblico.
