CHE FINE HA FATTO PINO D’ANGIO’?

Io l’ho conosciuto ai tempi del successo: quando era popolare tra i giovani e la sua musica antesignana del moderno rap. Io l’ho conosciuto a Radio Panorama circa 40 anni fa quando si presentò da solo, all’epoca non c’erano i manager ossessivi e possessivi, con la sigaretta tra le labbra e il suo primo 45 giri sotto il braccio dal titolo “È libero scusi ?”. Diventammo subito amici anche perché era impossibile non esserlo: Giuseppe Chierchia, in arte Pino D’angiò era (e presumo che lo sia ancora) un campione contagioso di simpatia, affabilità, goliardia. Ci regalò alcune puntate di un suo piccolo varieta’ radiofonico, “Cataplasma” mi sembra si chiamasse, in cui raccontava barzellette e cazzeggiava. Fui felicissimo quando con il secondo disco diventò un vero e proprio fenomeno: “Ma quale idea” noto anche come “Balla” il titolo, la storia di uno che va in discoteca “con lo sguardo da serpente” ma che alla fine non rimedia un bel niente. Un ritmo disco anni ‘80 caratterizzato da un testo che sembra rap. Più intelligente però . Un successo internazionale che ancora oggi resiste: di recente Chanel ha usato questa canzone come colonna sonora di uno spot molto avvolgente. Anche Pino D’Angiò resiste: nel dicembre 2017 l’ho ritrovato su Facebook dopo tanti anni in cui l’avevo perso di vista. Il suo post però non aveva l’andamento scherzoso e un po’ strafottente del suo personaggio: informava infatti che era reduce da un infarto, un arresto cardiaco e sei operazioni di cancro alla gola. Ma senza compiacersi ne’ compatirsi . Già nel 2005 aveva detto in un’intervista che i medici gli avevano dato sei mesi di vita: “mi sono organizzato la morte a tavolino decidendo cosa comprare e cosa vendere. Dopo tre mesi mi hanno fatto una Tac: guarito. I medici sembravano delusi, mi guardavano come per dire: come ti permetti di uscire da una statistica ? “ Ho provato a contattarlo ma senza esito. Lui invece contatta quasi ogni giorno i suoi amici di Facebook, e sono tantissimi, scrivendo racconti minimi che sono di una delicatezza straordinaria. Il suo punto di vista e’ la vita in tutto il suo stupore, le cose anche più banali nella sua scrittura diventano piene di significato. Andatelo a leggere, ne vale davvero la pena. Le sue parole piene di amore universale vi aiuteranno a sopportare meglio il peso della quotidianità