MINACCE A REPUBBLICA: ISTITUZIONI E PARTITI SI SCHIERANO CON IL GIORNALE

DI PATRIZIA ING.LASSANDRODi minacce il direttore della Repubblica ne aveva ricevute già altre, ma quest’ultima appare veramente inquietante. Si vede lo screenshot della pagina Wikipedia relativa a Carlo Verdelli, gestita da mano anonima. Compare la data di nascita seguita dalla data della morte, 23 aprile 2020 ed un necrologio: “È stato un giornalista italiano, direttore del quotidiano la Repubblica”. La stessa è stata condivisa su un profilo Twitter anonimo.Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato tra i primi a schierarsi in favore del direttore Verdella, quando il Viminale gli assegnò una scorta quasi un mese fa. Giuseppe Conte a tal proposito ha affermato: “Rinnovo la più profonda solidarietà, la mia personale vicinanza e il mio sostegno al direttore Verdelli, costretto a temere per la propria vita per il solo fatto di svolgere il proprio mestiere con professionalità e dedizione”.Gli fa eco, Elisabetta Alberti Casellati: “Le gravi minacce che Repubblica e il suo direttore continuano a ricevere, perfino in una fase drammatica come quella che l’Italia sta attraversando, sono inaccettabili e indegne di un Paese civile. Vanno isolate e condannate senza appello. Mi auguro che i responsabili vengano individuati e perseguiti dalla giustizia”.Roberto Fico, a sua volta comunica che:”L’informazione è un bene essenziale. Un pilastro della nostra democrazia. E le minacce ai giornalisti sono ferite per tutta la comunità. Sono minacce alla libertà di stampa, che vanno condannate con forza, così come tutte le limitazioni al diritto di cronaca e di critica”.Nicola Zingatetti, segretario del PD, non fa mancare il suo sostegno al Direttore del giornale, affermando:”Siamo e saremo sempre al fianco di Verdelli, di Repubblica e di tutta l’informazione libera. Di fronte a queste minacce vigliacche siamo tutti chiamati a essere ancora più uniti e a vigilare per difendere la libertà di stampa, pilastro della Costituzione e della nostra democrazia. Contro l’odio e la violenza non ci tireremo mai indietro. E non l’avranno vinta. Mai”. Matteo Renzi, Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, all’unisono condannano l’accaduto e auspicano che al più presto si possa risalire all’autore del vile gesto. Minaccia ancor di più accettabile, perché rivolta ad un onesto cittadino che compie con dignità e dedizione la propria attività lavorativa, volta a perseguire un’informazione precisa e veritiera.