ATTORNO ALLA PORTAEREI ROOSEVELT INFURIA LA BATTAGLIA CON SORPRESE CONTINUE

ATTORNO ALLA PORTAEREI ROOSEVELT INFURIA LA BATTAGLIA CON SORPRESE CONTINUE

Attorno alla portaerei Roosevelt infuria la battaglia con sorprese continue. L’ultima: si è dimesso il segretario della Navy, Thomas Modly, il grande accusatore del comandante dell’unità statunitense ora all’ancora Guam.La letteraRiprendiamo la storia dall’inizio. Il comandante Brett Crozier è sollevato dall’incarico dopo che una sua lettera ai vertici finisce anche sulle pagine del San Francisco Chronicle. Una missiva-appello dove chiedeva di far sbarcare i suoi uomini contagiati a dozzine dal virus. Il segretario alla Marina Modly ritiene che l’ufficiale abbia compiuto un errore di giudizio ed abbia contribuito a spargere il panico. Dunque lo caccia ma, nel contempo, fa evacuare la nave (a bordo resta una piccola quota di marinai).Il discorsoNon contento lo stesso Modly decide di rivolgersi all’equipaggio con un discorso aggressivo e sopra le righe dove dice: “Il comandante è troppo naif o troppo stupido per guidare una portaerei…Non lo dovete amare, ma rispettare”. Un’allusione agli applausi scroscianti che hanno accompagnato l’uscita di scena di Crozier, epilogo registrato sui video. Il clima è ormai avvelenato, volano colpi. L’audio dell’intervento è passato ai media. Grandi proteste, sdegno. Il segretario è costretto a scusarsi pubblicamente mentre negli ambienti militari crescono le voci che ne chiedono la partenza immediata.La posizione di TrumpInteressante l’evoluzione di Donald Trump. All’inizio sembrava aver appoggiato la cacciata di Crozier, ma lunedì ha virato presentandosi nella veste di mediatore tra i due, forse dopo aver capito dove tirava il vento. Non pochi congressisti e commentatori avevano attaccato il segretario chiedendone le dimissioni. Ed era stata anche sollecitata un’inchiesta mentre una parte dell’opinione pubblica prendeva le difese del «capitano». Un contrasto acceso con fughe di notizie, spifferi, pressioni all’interno di un apparato strategico. Tutto questo ha investito la flotta del Pacifico, già in difficoltà in passato per i ripetuti incidenti delle sue navi e oggi priva di portaerei visto che la Reagan è ferma per lavori in Giappone e la Roosevelt in quarantena. La Marina dovrà mandare un rimpiazzo.Molti frontiSullo sfondo molti fronti. Modly, ex pilota di elicotteri poi passato al settore privato, era stato nominato in una fase delicata. Aveva preso il posto del suo successore licenziato dal presidente. Perché? Aveva detto no al reintegro di un Navy Seals accusato d’omicidio, un gesto di clemenza sollecitato da The Donald. Per gli osservatori Modly ha pensato di fare un favore al «capo» cacciando Crozier, ma non ha messo in conto la reazione dell’establishment in divisa e del Congresso. Le sue mosse scomposte hanno reso ancora più aspro il difficile rapporto tra Stato Maggiore e lo stesso Trump, spesso attestati su posizioni opposte. Gli alti gradi del Pentagono non erano per nulla d’accordo con la rimozione del comandante e lo hanno lasciato trapelare togliendo il terreno sotto i piedi al segretario della Navy. Alla fine ha dovuto sventolare bianca.