NON È PIÙ IL MOMENTO DELLA PROPAGANDA, ORA SI PASSA AI FATTI
Oltre la propaganda, ora arrivano i fatti. E i fatti sono una lettera di denuncia, ufficiale, della Federazione Regionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi della Lombardia. Di quelli che si stanno spaccando la schiena a Milano, Bergamo, Brescia e in tutto il territorio. Non di Topolino. Indirizzata alla regione, a Fontana e Gallera. Una lettera che lo dice chiaro: il disastro è stato dovuto a mancanze. A mancanze grosse come una casa. Si parla, limpidamente, di emergenza malgestita, di incertezze, di confusione sui dati, di persone abbandonate. Sono sette i punti della lettera. Uno più chiaro dell’altro. Ed hanno il compito non di portare in tribunale (non sono avvocati), ma di cercare disperatamente di far riconoscere gli errori per cercare di arginare i danni. Tutti gli errori di cui però qualcuno non solo tace.Ma anzi ignora. Pavoneggiandosi e pretendendo di ergersi a modello. Di più: arrogandosi il diritto di attaccare gli altri e di far lezioni. Lui e il partito che lo spalleggia. E qui sta la nota dolente. Qui sta il punto.E qui sta il motivo per il quale è giusto, sacrosanto far capire come stanno le cose. Perché che da tutta questa vicenda escano degli eroi dove eroi non se ne vedono, è surreale. È oltre la propaganda. È una mancanza di rispetto, enorme, per quella gente che ha lavorato. E che l’ha fatto bene.
