VOTO IN SICILIA: PD, COSA C’È CHE NON VA

VOTO IN SICILIA: PD, COSA C’È CHE NON VA

C’è l’evidenza che più di qualche cosa che non vada nel calcolo del voto siciliano da parte del Pd.A dirlo questa volta un sondaggio commissionato dallo staff di uno dei candidati considerati outsider, Claudio Fava. Da questa ricerca il dato che emergerebbe sarebbe quello di un candidato della destra che metterebbe una seria ipoteca alla vittoria nelle prossime elezioni.Musumeci, secondo il sondaggio, sarebbe decisamente in vantaggio nella corsa alla presidenza della Regione siciliana con ben il 42% delle preferenze del campione intervistato. Claudio Fava, candidato della sinistra e Giancarlo Cancelleri del M5s sarebbero al 25%. Una distanza decisamente importante ma che evidenzierebbe soprattutto una cosa: il candidato del Pd, Fabrizio Micari, inchiodato sotto il 10, necessiterebbe di una massiccia dose di visibilità. Un campanello d’allarme decisamente preoccupante.Il candidato del centrosinistra, sarebbe infatti accreditato del consenso di solo l’8% del voto dei siciliani.Il sondaggio si basa su un campione limitato ma pur sempre attendibile di 500 persone, selezionate tra i maggiorenni residenti in Sicilia, ed è stato effettuato telefonicamente in questi giorni di settembre.Dunque pur nella prudenza, sempre necessaria in questi casi, rafforzata dal fatto che lo stesso sondaggio evidenzia che al momento solo il 51% dei siciliani ha intenzione di recarsi alle urne il prossimo 5 novembre, indica distanze abissali.Allo stato irraggiungibili.Tutti segnali che agitano le acque nel Pd, tutte notizie che confermano che la scelta di candidare Micari rischia di essere bruciata da un voto che potrebbe consideralo come una figura distante.Situazione per niente migliorate, anzi, dalle decisioni di Crocetta di devolvere con il rinnovo del contratto, ottanta euro ai venti duemila forestali della regione Sicilia.A rafforzare le convinzioni di una estrema fragilità del candidato giungono notizie dei sommovimenti dentro la coalizione e soprattutto dal mondo degli alfaniani di AP.Di queste ore la notizia di una ennesima defezione, quella di Nino Germanà, deputato regionale uscente di Alternativa popolare, che ha reso ufficiale il suo ritorno in Forza Italia. Con lui Orazio Ragusa, deputato regionale uscente di Ragusa, che lascia il gruppo dei Centristi di Gianpiero D’Alia; Giovanni Lo Sciuto, che come Germanà lascia Ap ed entra nel partito di Berlusconi, nonché l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio che compie il medesimo passaggio. Frangenti che hanno fatto esprimere al commissario azzurro Gianfranco Miccichè:“Adesso andiamo a vincere”. Facile credergli anche perché  su quello che sembrerebbe il principale avversario sembra arrivato lo stop dalla giustizia. Infatti sul M5S sta cadendo la tegola delle “regionarie” sospese dal tribunale di Palermo ed il rischio che il proprio candidato Cancelleri venga sollevato, diventa sempre più concreto.