LO SMART WORKING? PER CARITÀ. È LENTO E COMPLICATO. MA È ANTICONTAGIO

LO SMART WORKING? PER CARITÀ. È LENTO E COMPLICATO. MA È ANTICONTAGIO

Lo pratico da oltre un mese e va tutto abbastanza bene, per carità. Ma perché cacchlo lo chiamano “lavoro AGILE”? Il sistema in remoto è al contrario più lento e goffo di prima, le conversazioni in Teams sono più lente goffe di prima, i rapporti interpersonali tra colleghi e con i collaboratori sono più lenti e goffi di prima, e non parliamo di quanto sono più lento e goffo io di corpo e di zucca. Ok, lo facciamo, almeno fino al 4 maggio, anzi io sono stato uno di quelli che più hanno rotto le balle all’azienda per approntare il sistema (rischiando pure qualche litigio) ma AGILE no, dai, per favore, ecchecavolo. (della serie le parole sono importanti, non truffiamoci da soli; e ho qualche perplessità anche sulla definizione SMART (non vedo cosa ci sia di furbo in una complicazione delle cose). Chiamiamolo “in remoto”, “a distanza”, “alle brutte”, “salvavita”, “anticontagio”, “civile”, “responsabile”, “mejdenient”, quello che volete, ma siamo onesti nella scelta delle parole; grazie).