NAPOLI, VIOLENTATA 4 MESI FA A MARECHIARO: FERMATI TRE MINORENNI

I fatti risalgono a quattro mesi orsono, esattamente al 26 giugno scorso. Una giornata particolarmente rovente, una delle tante di questa estate torrida ormai alle spalle. Certamente indimenticabile per una quindicenne di Napoli che quel pomeriggio subì violenza fisica a Marechiaro, al cosiddetto Scoglione, uno dei più famosi bagni della città. Autori della“bravata”, vergognoso termine utilizzato più volte per derubricare lo strupro a fatto meno grave, tre minorenni due dei quali l’avrebbero “solamente” palpeggiata mentre il terzo avrebbe abusato di lei in un angolo riparato dello stabilimento balneare. Una violenza che la ragazza dapprima nasconde a se stessa. Troppa la vergogna provata, tanto il timore di raccontare l’accaduto ai suoi genitori. Si era fidata di quei ragazzi, uno era amico di un suo caro amico. Aveva accettato di andare a prendere qualcosa al bar e di ripararsi per un po’ dai quei raggi incandescenti. Non immaginava neanche lontanamente cosa le sarebbe costato di lì a poco quel desiderio di frescura. Non aveva fatto i conti con le voglie improvvise di quei tre coetanei con gli ormoni a mille. Che si facevano coraggio l’uno con l’altro sempre più spinti, sempre più pressanti. Fino all’irreparabile. La quindicenne subisce la violenza e la vergogna. Tace a lungo, per settimane. Ma le immagini di quelle mani che tastano il suo corpo, quegli odori pungenti, quegli sguardi ai quali non riesce a nascondersi non l’abbandonano un istante. E’ un peso troppo grande per le spalle di una quindicenne. Si confida con un’amica, si sente più leggera. E grazie a lei trova il coraggio di raccontare l’accaduto ai suoi genitori che denunciano la violenza alle forze dell’ordine. Oggi il fermo dei tre presunti autori del fattaccio. I tre minorenni, identificati dalla ragazzina che fin da subito ha dato vita ad un’indagine personale, cercando i loro volti via facebook, sono agli arresti in strutture minorili.Per loro l’accusa è di stupro. Seguiranno a breve gli interrogatori e la comparazione delle tracce biologiche prelevate alla ragazza subito dopo la violenza all’Ospedale San Paolo dove si fece visitare con quelle dei tre sospettati.