THE LODGE: TUTTO SI RIPETE ANCHE L’HORROR

THE LODGE: TUTTO SI RIPETE ANCHE L’HORROR

Non è facile scrivere un horror e nemmeno parlarne, la paura come l’amore sono sentimenti intimi e ognuno ne ricostruisce una narrazione interna in modo soggettivo.Personalmente ho trovato il film deludente e poco convincente.I registi, Veronica Franz e Severin Fiala anche co-sceneggiatori insieme a Sergio Casci, non riescono a dare personalità e profondità né alla storia né ai personaggi.È vero che anche Kubrick copiò la scena di Nicholson che sfonda la porta da un  film muto (Il Carretto Fantasma), ma lo fece con genio. Qui invece i richiami fin troppo espliciti all’isolamento innevato di Shining e al claustrofobico e austero The Others non arrivano a caratterizzare il linguaggio personale degli autori. Il tema che prende spunto dal suicidio di massa di gruppi religiosi tipo Heaven’s Gate è trattato superficialmente e rimangono altresì inspiegabili le scelte sul sanguinamento dal naso della protagonista che nulla hanno a che fare con il suo trauma e il disturbo psicotico che l’affligge. Appaiono superficiali anche i dialoghi tra i componenti della famiglia, stonati rispetto al loro vissuto.Nel cast troviamo però un giovane e promettente Jaeden Martell già visto recentemente in Cena con Delitto molto amato dalle teenager di oggi e l’ormai matura Alicia Silverstone, la famosa protagonista di due video degli Aerosmith (Cryin’ e Crazy) icona della Rivoluzione Sessuale delle teenager anni ’90.Cambiano le generazioni e le icone, tutto si ripete, anche gli horror.