IL CINEMA PREFERISCE TENERE I FILM IN CASSAFORTE. E LE SERIE CON IL CONTAGOCCE

IL CINEMA PREFERISCE TENERE I FILM IN CASSAFORTE. E LE SERIE CON IL CONTAGOCCE

Il cinema preferisce tenere i film in cassaforteE le serie tv vengono offerte col contagocce Mi pare di capire, ma è ovvio, che questo periodo di clausura dovuto al coronavirus sia stato un grande battesimo popolare dello streaming. Vedremo quando ci saranno dati numerici certi, ma intanto la sensazione è questa. Però proprio chi dovrebbe trarre beneficio da questa massiccia attenzione preferisce tenere il freno a mano tirato. Per esempio l’industria del cinema: mentre le sale sono chiuse (e quante non apriranno più, purtroppo) non replicano alla situazione offrendo sulle piattaforme i titoli che poi non troveranno spazio (e chissà quando, semmai) nei circuiti tradizionali. Lo potrebbero fare a prezzi di mercato, rimediando alle perdite. Invece no, tutto chiuso in cassaforte. Una serrata. So le obiezioni, il cinema non è la stessa cosa della tv, c’è il problema della qualità, etc etc. Ma mi pare che siamo in un periodo in cui i distinguo diventano un lusso.Altrettanto curiosa la politica che riguarda le serie, portata principale delle piattaforme streaming. Poche novità immesse in offerta e la curiosa pratica di spezzare i racconti mandandoli in onda a puntate distanziate da una settimana. E’ un atteggiamento che risente forse di un’antica mentalità (i telefilm andavano una volta a settimana). Si pensa che l’attesa possa creare curiosità, aumentare la curiosità? Personalmente lo trovo un modo per danneggiare il prodotto. In una settimana si perde il filo del racconto, le emozioni evaporano, la tensione si dilata, l’interesse si affievolisce. Una delle caratteristiche della visione dei contenuti sulle piattaforme è stato il binge watching, so che vedere tutto d’un fiato brucia il prodotto e costringerebbe a produrre una quantità di offerta enorme. Ma ci sono vie di mezzo, a parte il sistema che tempo fa si usava di mandare almeno due puntate per volta, si potrebbero avvicinare le scadenze. Ne guadagnerebbe lo spettatore, il prodotto e quindi la piattaforma.