MALEDIRE GLI OLANDESI? È COME BESTEMMIARE SUL PARADISO. FISCALE

Fiat e Mediaset sono in Olanda per pagare meno tasse che da noi. L’Europa è un’unione commerciale e monetaria non politica (esteri e difesa) quindi non sente nessun dovere di solidarietà nei confronti dell’Italia dove i suoi stessi cittadini non sono leali con il loro stato. L’Eurogruppo ieri ha sancito soltanto lo stato delle cose. Maledetti olandesi. Vorrei prendermela a morte con loro ma farlo sarebbe come bestemmiare sul paradiso. Fiscale, naturalmente. Se anche la Fiat Chrysler e Mediaset hanno trasferito qui la loro sede legale qualche ragione ci sarà: bassissima o nulla tassazione, diritto societario favorevole. I Paesi Bassi si oppongono ai coronabond ma consentono alle multinazionali di spostare da loro i profitti. E l’Italia è tra gli stati più danneggiati: 1,5 miliardi euro l’anno.Dieci miliardi di dollari all’anno, 1,5 miliardi solo all’Italia. Sono questi i soldi che l’Olanda sottrae ai paesi dell’Unione europea incassando imposte che spetterebbero ai suoi partner della Ue. Qui ci sono le sedi di Nike, Ikea, Google, E-Bay, delle società che gestiscono i profitti dei Rolling Stones e degli U2, sì di quel Bono che fa il filantropo con i soldi degli altri. Nei Paesi Bassi _ dati del 2018 _ esistono circa 15mila società finanziarie speciali attraverso le quali passano circa 4.500 miliardi di euro all’anno. Soltanto una piccola percentuale di questo importo è soggetto a tassazione: appena 199 miliardi. Tra società vere e di comodo, gli investimenti esteri nei Paesi Bassi sono pari a più di cinque volte il Pil.I Paesi Bassi sono la quinta economia dell’Unione economica e monetaria (dopo Germania, Francia, Italia e Spagna) e vantano il quinto Pil pro-capite (superiore a 42.000 euro) più alto dell’Eurozona, dopo Lussemburgo, Irlanda, Danimarca e Svezia (Eurostat). Regno delle multinazionali, secondo la Banca Mondiale, sono al 36 esimo posto su 190 Paesi per facilità di aprire e amministrare un’impresa.Ma l’Olanda non è solo un paradiso fiscale, come del resto lo è in parte l’Austria e certamente il Lussemburgo. E’ la sesta economia mondiale per livello di competitività dopo Stati Uniti d’America, Singapore, Germania, Svizzera e Giappone. L’Olanda è tra i Paesi più riluttanti a concedere finanziamenti solidali in Europa per provare a superare la crisi indotta dagli effetti del Coronavirus: nello scenario economico peggiore, il rapporto tra debito e Pil di Amsterdam salirebbe nel 2021 soltanto al 73,6 per cento (noi eravamo al 135%).I Paesi Bassi vantano anche il quinto Pil pro-capite (superiore a 42.000 euro) più alto dell’Eurozona, dopo Lussemburgo, Irlanda, Danimarca e Svezia. Gli olandesi sono anche il secondo esportatore mondiale nel settore agricolo, con 90,35 miliardi di euro nel 2018. E sono pure dei gran commercianti, ai primi posti nell’Unione Europea per avanzo commerciale rispetto al Pil, un po’ come i tedeschi.Ma davvero il governi di Olanda e Germania ci sono ostili soltanto perché siamo considerati degli spreconi indebitati? Neppure da loro le cose vanno così bene.In Germania la cancelliera Angela Merkel si è vista costretta a unire le forze con i socialdemocratici della Spd dopo le ultime elezioni del 2017. La coalizione tra il Cdu della Merkel e l’Spd è già stata messa a dura prova dalle divisioni sul tema eurobond che potrebbero portare ad una rottura definitiva. E soprattutto sul fronte anti-Europa, la Merkel sta avendo a che fare con Alternativa per la Germania (AfD), la destra radicale che rappresenta il terzo gruppo più numeroso in Parlamento. L’Afd si è detto subito contrario agli eurobond: un suo portavoce ha dichiarato che né il coronavirus né l’euro “giustificano il fatto che i contribuenti tedeschi siano dissanguati per il debito dell’intera Ue”.In Olanda il primo ministro Mark Rutte, liberale, sempre nel 2017 si è visto costretto a creare una coalizione con altri tre partiti, i cui rapporti sono esacerbati dalla crescente contrarietà all’Unione. Le due mozioni votate dal Parlamento dell’Aja mercoledì mettono dei chiari paletti all’azione del premier e del suo ministro delle finanze.Il mandato è chiaro: Rutte non deve accettare qualunque misura europea con cui i Paesi Bassi debbano garantire in una certa misura il debito pubblico di un altro Stato. Niente eurobond quindi e condizionalità anche sul Mes, il Fondo salva stati. Neppure con la pandemia per gli olandesi ci possono essere pasti gratis.