IL TURBOCAPITALISMO CHE RUBA LE VITE

IL TURBOCAPITALISMO CHE RUBA LE VITE

Ci mostrano tutte, queste opere cinematografiche, che nessuna via d’uscita è possibile per chi, per una scelta del destino è soltanto una monade stritolata nel terribile meccanismo del Moloch capitalistico, un mostro che schiaccia impietosamente, che ti spreme il succo vitale, e poi ti getta fra i detriti, e diventi parte delle sue deiezioni. O meglio, una via d’uscita c’è: è la morte, volontaria o involontaria, che spesso non è il normale finis vitae, la prospettiva di ogni essere vivente, ma la morte procurata dalla sofferenza, dall’abiezione, dalla miseria in cui “il padrone” getta uomini e donne, con un cinismo pari solo alla sua sete di dominio e di ricchezza. I personaggi dei film che ho richiamato sono vittime, che muoiano o no, vittime incolpevoli, anche quando, come Joker, si danno all’assassinio seriale.