LA REALTA’ ITALIANA HA SUPERATO LA SATIRA.

LA REALTA’ ITALIANA HA SUPERATO LA SATIRA.

Agli spettatori più attenti non sarà sfuggita una nuova tendenza della satira italiana: stanno diminuendo le imitazioni e gli sberleffi a danno dei personaggi politici più noti, a fronte invece di un aumento della satira riguardante il popolo, la società civile e determinati segmenti sociali.L’ottimo Neri Marcorè ad esempio ha basato interamente il suo ultimo show televisivo sulla satira di questo genere. Ma oltre alla trasmissione dell’attore marchigiano, negli ultimi mesi a spopolare sono state anche le imitazioni dei militanti cinque stelle realizzate da Maurizio Crozza (va detto però, per quanto riguarda quest’ultimo che l’imitazione di Bersani gode ancora di ottima salute).Un altro autore comico che ultimamente va per la maggiore, soprattutto tra gli spettatatori di una particolare fascia di età, quella under 30, in onda su di un canale televisivo non a caso prettamente giovanile, è Marcello Macchia, al secolo Maccio Capatonda. Nelle diciotto puntate del suo programma vi è un caleidoscopio di personaggi che si rifanno a persone“comuni”: si va dall’usciere, al telegiornalista, alla truccatrice.Sullo stesso canale vi è poi il programma della più piccola dei fratelli Guzzanti, Caterina, che nel suo show prende di mira cafoni arricchiti, giovani neofascisti, ragazzi finto alternativi.Uno degli antesignani contemporanei di questo genere di satira è stato senza dubbio il fratello maggiore di Caterina, Corrado, il quale anche nel suo ultimo show, Aniene ed Aniene due, ci ha deliziato con imitazioni di preti secolarizzati, adulti ignoranti e poco cresciuti, mafiosi in contatto con il potere, massoni ecc..Ci si potrebbe domandare il perché del ritorno di questo genere di satira, che ha antenati illustri e che è tornata in voga dopo la parentesi dell’ultimo decennio, dove ad essere presi di mira erano soprattutto politici e uomini di potere, il cui emblema è stato il Cetto Laqualunque di Antonio Albanese.Le possibili risposte potrebbero essere due, una lascia un po’ di amarezza, l’altra qualche speranza.Da una parte infatti si è assistito in più di un’occasione, al superamento della realtà sulla satira, concetti che si pensava non si sarebbero mai potuti affermare, comportamenti che si credeva impossibili da realizzare da parte di uomini politici che rappresentano una nazione, sono stati resi reali in maniera ancora migliore di come i suddetti attori portavano in scena.A farci sperare però può essere il fatto che generalmente, un bravo imitatore fiuta prima della maggioranza delle persone i cambiamenti che avvengono nella società. Il fatto che le attenzioni si concentrino soprattutto sulle persone cosiddette comuni, o più elegantemente definite della società civile, ci fa comprendere come siano queste ultime a contare sempre di più, ad attirare di più l’attenzione, a scapito delle “solite”elite di potere, bersagliate ormai da parecchi anni.