ANCHE STAMATTINA LAURA BOLDRINI SI E’ PRESA INSULTI
E anche stamattina Laura Boldrini si è presa insulti, al bar, da un uomo, e una donna e un altro uomo annuivano. Io, invece, poco prima, avevo pensato a quanto stiamo meglio rispetto a vent’anni fa.Stavo camminando a Porta Nuova, dove hanno aperto da qualche mese un grosso negozio di elettrodomestici. A pochi metri, sempre da poco, un Decathlon, uno dei paradisi a buon mercato. Questo vedevo. E pensavo che abito grosso modo dove abitavo nel 1995, ma impiego – grazie alla metropolitana – meno tempo. Guardavo le vetrine.Oggi c’è più tecnologia, accessibile a molte più persone di quanto fosse nel 1995. Abbiamo un computer in mano, tutti.Gli aerei nel 1995 si prendevano soltanto per lavoro, era impensabile che una famiglia potesse andare in vacanza in aereo: con i low cost si è unita l’Europa.Chi nasce oggi in Italia ha un’aspettativa di vita superiore a chiunque sia nato in Italia nel 1995. E chi è nato in Italia nel 1995, ha un’aspettativa di vita più alta di chi è nato in Italia nel, per dire, 1975. Questo grazie a più sensibilità per la salute, alle politiche della sanità.Oggi si mangia meno, e meglio.L’aria era più inquinata nel 1995.Credo che anche come diritti civili si stia meglio oggi che nel 1995.(…)Io non sono più ricco rispetto al 1995, anzi. E non ho più aspettative di diventarlo, anzi.Eppure, al bar.«Se ti chiami Mohamed ti aiutano, se ti chiami Michele ti fanno un culo così», dice l’uomo.Non è vero, ma gli altri hanno fatto sì con la testa.«E poi, la Boldrini…buona quella. Se potessi, non avete idea di cosa le farei».E gli altri, anche la donna, hanno annuito.«Stiamo ancora troppo bene. Voglio vedere quando finiranno i soldi. Andiamo avanti con le scorte, ma quando finisce il magazzino…».E sì, il suo uditorio ha fatto sì, convinto.Poi me ne sono andato, l’ho fatto finire così, allontanandomi, il comizio. Troppo veleno. È sempre più difficile per me rispettare questa idea collettiva, che emerge con prepotenza e si autoalimenta. È sempre più difficile per me astenermi dal giudizio di questa frustrazione pubblica – Immotivata? Vergognosa? Ripugnante? Chi sono io per ritenerla immotivata? Perché, però, mi costringe a fare i conti con la parte peggiore di me? Perché vorrei incenerirvi, cari uomini e donna del bar? Perché vorrei riportarvi nella vostra dimensione privata e conoscervi, sapere se avete mai avuta la compassione, una capacità minima di empatia, vorrei conoscere la vostra capacità di vivere nella società, perché brucio per questo impulso, e un istante dopo vorrei non incontrarvi mai, lasciarvi alla solitudine, isolarvi, secondo il principio di autoconservazione del gruppo voi il gruppo lo danneggiate, vivremo tutti di meno e peggio, vi fosse concesso di fare quello che con superficialità dite – ecco questo vorrei: conoscervi per giustificarvi, e nello stesso tempo non vorrei: perché dovrei farlo?Siete il male, quando vi assommate.Devo venire nel vostro privato, o lasciarvi andare? [Questo scrivevo il 20 luglio 2017]
