QUANDO E’ CHE RIAPRIREMO LE ATTIVITÀ RIPRODUTTIVE E DEL SESSO?

QUANDO E’ CHE RIAPRIREMO LE ATTIVITÀ RIPRODUTTIVE E DEL SESSO?

Ma un certo punto cominceremo pure a interrogarci su quando riaprire le attività riproduttive? E metteremo insieme una task force di sociologhe, psicologhe, psichiatre, poetesse, cantautrici, maestre, madri, innamorate, nonne (stavolta le metto tutte al femminile perché mi bruciano ancora gli 11 saggi tutti maschi di Napolitano) per capire quanto a lungo una società può resistere facendone a meno? Per calcolare quali effetti a medio e lungo termine produce la sospensione delle relazioni fisiche e affettive di ogni genere al di fuori dello stretto nucleo familiare (per chi ha la fortuna o la sfortuna di averne uno accanto in queste settimane)? Magari sono io che ho delle priorità bislacche, eh, ma voi, in quali momenti della vostra vita siete stati più felici? In quali momenti vi è parso che tutto avesse un senso, o che valesse comunque la pena fare un giro un giro di giostra a bordo del pianeta? Non voglio sminuire il fondamentale apporto dell’industria manifatturiera e tutto il resto, però… O SONO LA SOLA CHE LA MORTE NON MI E’ MAI SEMBRATA LA PROSPETTIVA PEGGIORE PER L’ESSERE UMANO, ESSENDO PER ALTRO L’UNICA PROSPETTIVA CERTA, MA PIUTTOSTO LA SOLITUDINE, LA PAURA, L’ABBANDONO? Che facciamo? Andiamo avanti a tenere aperte le fabbriche che producono beni non essenziali dopo aver inviato l’autocertificazione e a multare gli innamorati che prendono il treno? Ci affidiamo ai manager apprezzati all’estero per stabilire come e quando potremo tornare a abbracciarci?