VOGLIONO DISARCIONARE GIUSEPPE CONTE

CREDO CHE UNA PARTE IMPORTANTE DEL MONDO POLITICO, IMPRENDITORIALE, FINANZIARIO ED EDITORIALE STIA ORA LAVORANDO AD UNA PROGRESSIVA MA RAPIDA DELEGITTIMAZIONE DEL GOVERNO ATTUALE PRESIEDUTO DA CONTE. LA APPARENTE GAFFE DI MENTANA PROPRIO SU CONTE E SULLA SUA RISPOSTA ALLA DENUNCIA PUBBLICA DELLE MANOVRE TUTT’ALTRO CHE SOLIDALI MESSE IN CAMPO DA SALVINI, MELONI E BERLUSCONI SULLA FRONTIERA DEL MES, RENDE ESPLICITA L’ENORME PRESSIONE ESERCITATA SULL’OPINIONE PUBBLICA. AFFINCHÉ SI CONGELI IL PROCESSO DI ALLARGAMENTO DEL CONSENSO NEI CONFRONTI DELL’OPERA GOVERNATIVA DI CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL VIRUS. IL PROBLEMA È LA GESTIONE DELLA FASE DUE, QUESTO L’OGGETTO DELLA CONTESA. ORIENTAMENTI DI SVILUPPO, SODDISFAZIONE DEI PUNTI DI CRISI, GESTIONE DI UNA MASSA NOTEVOLISSIMA DI FINANZIAMENTI PUBBLICI VEROSIMILMENTE NELLE MANI DI UNA MAGGIORANZA CHE, CON LIMPIDEZZA, STA DIMOSTRANDO AI CITTADINI COME SI POSSA PROCEDERE SULLA STRADA DI UNA POSSIBILE RINASCITA SENZA CEDERE A INTERESSI DI PARTE, SENZA APRIRE FALLE ALLA CORRUZIONE E ALLA SETE MAFIOSA. QUESTO PERCORSO STA MINANDO SERIAMENTE IL BACINO DI CONSENSI SUI QUALI LA TERNA DI DESTRA CONTAVA PER RIPRENDERSI “CIÒ CHE ERA SUO”, IL GOVERNO DEL PAESE. ECCO CHE LA GAFFE DI MENTANA SI SPOSA – PER RIPRENDERE UN FILO DI DATI DI CRONACA IN APPARENZA MARGINALI – CON LA SEDENTARIETÀ CON CUI AD ESEMPIO SALLUSTI DA TEMPO IN OGNI APPARIZIONE TELEVISIVA SEGUITA A RIPETERE SEMPRE LO STESSO MANTRA: E CIOÈ CHE L’ITALIA AVREBBE BISOGNO DI UN GOVERNO DI UNITà NAZIONALE, PER AFFRONTARE IL DOPO-TERREMOTO CAUSATO DAL VIRUS. QUESTO SIGNIFICA L’INGRESSO CERTO DI SALVINI MELONI E BERLUSCONI IN AREA DI GOVERNO. IN PRIMO LUOGO PER PARTECIPARE AD UN BANCHETTO CHE SI PROFILA RICCO DI RISORSE, IN SECONDO LUOGO PER SOTTRARRE ALLA ATTUALE MAGGIORANZA L’ESCLUSIVITà DELLA SUA GESTIONE, IN TERZO LUOGO, LA POSSIBILITÀ DI FAR SALTARE IL BANCO QUANDO SI RITENESSE OPPORTUNO, E QUARTO: BLOCCARE LA DISCESA DEI CONSENSI IN QUELLA PARTE POLITICA, FINALMENTE LIBERA DI OPPORRE LA SUA FORZA AL PROCESSO DI SOLIDARIZZAZIONE EUROPEA. È UNA BELLA SFIDA, CHE PARTE DI QUELLA DESTRA MOSTRA ADESSO DI POTER SOSTENERE ANCHE IMPUGNANDO IL NOME DI DRAGHI COME RISOLUTORE DELL’”INSUFFICIENZA” DELLA MAGGIORANZA CHE SOSTIENE IL GOVERNO, A DISPETTO DEI PRESUPPOSTI DI MOLTI CINQUE STELLE, COLLOCATO SU UNA ESPERIENZA CENTRO-SINISTRA. SARÀ DURA. E SI PASSA SOLO SE SI ADOTTANO LINEE DI SINISTRA, PIÙ APERTE, PIÙ UMANE, Più CORAGGIOSE, PIÙ SOLIDALI, Più LIBERAL E INSIEME SOCIALMENTE EFFICACI E UGUALITARIE. C’è BISOGNO DI CARATTERE E DI UN APLOMB FERMO E DISCRETO, NON DI COSTRUIRE NUOVI CAPI-POPOLO PRONTI A CEDERE LE ARMI.