CAMPIONATO CON GARBO. JUVENTUS, LA CADUTA DEGLI DEI, RISORGE L’INTER NEL DERBY, ROMA SPARITA

DI DANIELE GARBOEra nell’aria. Ed è arrivata puntuale la prima sconfitta in campionato per la Juventus. Merito del Genoa, che era stata anche la prima squadra a interrompere la striscia iniziale di otto vittorie consecutive, andando a pareggiare allo Stadium. Nulla di preoccupante, tutto molto normale, quasi scontato. La Signora Omicidi ha pagato la partita perfetta dei rossoblù di Prandelli, motivati dal desiderio di togliersi di mezzo al più presto dal mischione della zona retrocessione. Ma gli uomini di Allegri hanno pagato soprattutto la magica notte di Champions League con l’Atletico Madrid, le scorie fisiche e mentali di una rimonta storica.Eppure il tecnico livornese aveva messo in campo forze fresche, cambiando 6 undicesimi della formazione che aveva fatto impazzire il popolo juventino. Non è bastato e alla fine Allegri l’ha presa bene, sostenendo che se doveva arrivare la prima sconfitta italiana, è meglio sia accaduto contro il Genoa. Che poi il primo gol sia stato messo a segno da Sturaro, ex bianconero ceduto al Genoa per 18 milioni, realizzando una plusvalenza “chiacchierata” di 13 milioni, e sia stato favorito dalla papera del portiere Perin, ex genoano, sono dettagli che hanno scatenato le maliziose reazioni di tanti anti-juventini.Il Napoli approfitta del primo capitombolo della Signora Omicidi per accorciare (si fa per dire) il ritardo a “soli” 15 punti, grazie alla vittoria su un’Udinese capace di rimontare due gol in pochi minuti, prima di consegnarsi al proprio destino. In settimana era arrivata la sconfitta indolore in Europa League contro il Salisburgo, che aveva fatto storcere il naso a qualche nostalgico di Sarri.Ancelotti tira dritto per la sua strada, pensando già alla sfida nei quarti con l’Arsenal, avversario molto pericoloso. Sarebbe affascinante, soprattutto per i tifosi, una finale col Chelsea, ma dopo la sconfitta nell’ultima giornata di Premier League con l’Everton, il futuro di Sarri a Londra appare sempre più nebuloso.Blindato il secondo posto, il Napoli può restare alla finestra a godersi la battaglia per la Champions League, che ha vissuto momenti di grande intensità nel derby milanese vinto dall’Inter, una delle più belle sfide degli ultimi anni. Spalletti la vince sul piano tattico, dimostrando quanto un allenatore può incidere sul rendimento di una squadra, mentre Gattuso si affida al grande cuore del Milan, che però non basta.La metamorfosi dell’Inter, disastrosa appena quattro giorni prima in Europa League con l’Eintracht Francoforte, è totale. I nerazzurri sono aggressivi sin dal calcio d’inizio, sorprendono con la posizione di Vecino che Paquetà non vede neppure nei rettilinei. Ma soprattutto sono una squadra vera, coesa, che si è lasciata alle spalle la nottataccia europea.Spalletti ringrazia i suoi giocatori, “tutti quelli che si trovano dentro lo spogliatoio”, mandando l’ennesima stoccata a Icardi, che non si è fatto vedere a San Siro per paura delle contestazioni. Marotta assicura che la soluzione della telenovela è vicina, la moglie/procuratore/opinionista Wanda Nara conferma che siamo prossimi a una svolta. E in questa incertezza per molti versi ridicola, la cosa che appare sempre più vicina è l’addio di Spalletti a fine stagione. Magari se ne andranno sia lui sia l’ex capitano per voltare pagina con un uovo progetto targato forse Antonio Conte.Brutta la quasi rissa in mondovisione tra Biglia e Kessie, trattenuto a stento dai compagni. Gattuso ha detto che queste cose non sono ammissibili e che si riserva di prendere i provvedimenti del caso. La società intanto sceglie la via della trasparenza e manda i due “ragazzacci” in diretta tv a chiedere scusa (dopo averlo fatto in spogliatoio) all’allenatore, ai compagni, ai tifosi. Una scelta da applausi in un’epoca in cui la comunicazione è fondamentale. Poi, molto probabilmente, la società multerà Biglia è Kessie, ma la notizia potrebbe non essere divulgata.Il Milan cede ai cugini il terzo posto, ma si consola con le sconfitte di Roma e Torino e il pareggio dell’Atalanta che rimangono, per ora, a distanza di sicurezza.Chi si avvicina, almeno virtualmente dovendo recuperare la partita con l’Udinese, è la Lazio che strapazza il Parma con un primo tempo perfetto.Grande dimostrazione di salute dei ragazzi di Simone Inzaghi, ma anche la conferma che quando una squadra non ha più obiettivi il campionato perde credibilità. Non che sia una novità, a questo punto della stagione, ma con 16 o 18 squadre al posto delle 20 attuali sarebbe tutto più serio.L’altra sponda del Tevere ce l’ha col mondo intero. La Roma perde a Ferrara una partita che certifica senza ombra di dubbio il fallimento del progetto Monchi-Di Francesco, entrambi ormai lontani dalla capitale, ma soprattutto l’incapacità di una società lontana dalla realtà. Tutto si decide tra Boston e Londra, tra il presidente Pallotta e il Direttore Generale ombra Baldini, mentre Trigoria sembra ai margini di un impero decadente, con il totem Totti quale debole parafulmini.Al capezzale del malato è stato chiamato in fretta e furia il dottor Ranieri. specialista in imprese impossibili (vedi Leicester), ma neppure lui può fare miracoli se i giocatori che dovrebbero fare la differenza la fanno in senso negativo (ogni riferimento a Dzeko non è casuale) e tirano fuori gli attributi solo per accapigliarsi in spogliatoio con i compagni (chiedere informazioni a El Shaarawi). Insomma, in una situazione come questa acciuffare il quarto posto che porta in Champions League appare quasi una Mission Impossible.In coda si sta assistendo alla rivolta delle piccole. Ormai retrocessi, Chievo e Frosinone, la lotta per evitare la serie B registra imprese di tutto rispetto. A cominciare dalla sonante vittoria ottenuta dal Bologna contro i granata di Mazzarri a Torino. Proprio quando il presidente Cairo aveva detto di credere nel sogno Champions. Successo reso un po’ meno prezioso dai tre punti conquistati anche da Genoa, Cagliari, Spal ed Empoli, che inevitabilmente alzeranno la quota salvezza. Di qui a fine campionato ci sarà parecchio da divertirsi e occhio alle sfide contro squadre senza più motivazioni, che possono sparigliare pronostici e classifica.Il campionato si ferma per dare spazio alla nazionale di Mancini, impegnata nelle prime due partite di qualificazione agli Europei del 2020 contro Finlandia e Liechtenstein. Gli avversari non costituiscono un banco di prova molto attendibile, ma siamo curiosi di vedere se la linea verde varata dal CT azzurro possa assicurare al nostro calcio un futuro migliore del recente pessimo passato prossimo.