CAMPIONATO CON GARBO. MILIK RIMANDA LA JUVENTUS A FINE ANNO, AMMUCCHIATA PER LA CHAMPIONS

Se non fosse stato per Milik, la Juventus avrebbe festeggiato il titolo di campione d’inverno alla fine d’autunno, fatto senza precedenti nella storia del nostro campionato. Non che cambi molto, perché i festeggiamenti potrebbero essere rinviati di una sola settimana, ma, coi tempi che corrono, tenere in vita l’agonizzante serie A il più a lungo possibile è già un risultato notevole.I bianconeri vincono il derby a fatica, con un rigore di Cristiano Ronaldo a 20 minuti dalla fine, senza brillare, né la squadra né il fuoriclasse portoghese. La Juve appare un po’ appannata, forse stanca per la lunga cavalcata solitaria. Ma intanto, in attesa di ritrovare un po’ di energie fisiche e nervose, la Signora Omicidi arriva a 46 punti sui 48 disponibili. Che significa una media di 2,875 punti a partita e una proiezione a fine campionato di 109 punti, 7 più del record stabilito dalla stessa Juve nella stagione 2013-14. Ci riuscirà a battere se stessa ? Difficile dirlo, ma difficile anche tenere questo passo. Non tanto perché ai bianconeri difettino qualità e quantità di risorse, quanto perché, se ipotizziamo che lo scudetto possa essere assegnato con largo anticipo, diciamo un mese-un mese e mezzo, il rischio che nelle ultime partite i bianconeri mollino i pappafichi è concreto. Soprattutto se saranno impegnati nelle fasi cruciali della Champions League.Solo il Napoli continua a crederci, o almeno a dare l’impressione di farlo. A Cagliari Ancelotti attua la solita rivoluzione, lasciando in panchina 6 reduci dall’infausta notte di Champions ad Anfield. Tutti pezzi da 90, i fedelissimi di Sarri: Mertens, Insigne, Callejon, Hamsik, Albiol, Hysaj.Il Napoli rischia più volte di incassare il gol e poi riesce ad acciuffare la partita per i capelli in pieno recupero con una magia su punizione di Milik.Altrimenti sarebbe scivolato a 10 punti dalla Juve a tre giornate dalla fine del girone d’andata.Dietro solo l’Inter tiene il passo delle prime battendo l’Udinese con una scucchiaiata su rigore di Icardi, il cui rinnovo contrattuale rischia di diventare una telenovela infinita, oltre che la prima grana da affrontare per il nuovo plenipotenziario Beppe Marotta. I nerazzurri blindano così il terzo posto, allungando a 5 punti il vantaggio sul Milan e, a meno di impensabili disastri, agguanteranno agevolmente l’obiettivo Champions League.Obiettivo che pare complicarsi per i cugini rossoneri, impantanatisi a Bologna in una delle partite più brutte di questo campionato dai contenuti tecnici davvero modesti. Il Milan sembra sempre sul punto di decollare, ma poi al momento di spiccare il volo rimane incollato a terra. Certo non lo sta aiutando il giocatore simbolo dell’ultima campagna acquisti, quel Gonzalo Higuain che sembra una pallida controfigura del bomber implacabile ammirato nel Napoli e nella Juventus. Il Pipita appare appesantito, immalinconito, invecchiato di colpo, e i 5 gol finora realizzati in campionato non sono certo un bottino all’altezza della sua fama e delle aspettative dei tifosi.Problemi fisici, problemi di ambientamento, chissà ? Sicuramente non è il solito Higuain, ma è anche giusto sottolineare che la modesta qualità del centrocampo milanista non gli consente di ricevere i rifornimenti ai quali era abituato.Alla spalle del Milan rallenta anche la Lazio, che tra campionato ed Europa League non vince da 7 partite, decisamente troppe. La sconfitta di Bergamo è solo l’ultimo capitolo di una storia ormai nota: la squadra di Simone Inzaghi ha smarrito spensieratezza e brillantezza e sta ancora cercando il Milinkovic Savic della scorsa stagione, il giocatore capace di risolvere una gara con una giocata geniale.Ne approfitta l’Atalanta che si avvicina a un solo punto dalla zona Champions League, nonostante alla vigilia dell’inizio del campionato Gasperini si fosse lamentato con la società per avergli allestito una squadra molto più debole di quella dello scorso campionato.Appaiate ai bergamaschi troviamo lo splendido Sassuolo, che affonda il Frosinone provocando l’esonero di Longo, sostituito da Baroni, e la Roma, che batte il Genoa salvando, almeno per il momento, la panchina di Di Francesco. Insomma, nonostante i disastri sin qui combinati con 4 sconfitte subite e una difesa a tratti imbarazzante, i giallorossi sono incredibilmente in corsa per un posto in Champions League, tanto per dare un’idea del livello del campionato. In Premier League il Chelsea di Sarri è quarto con 37 punti (contro i 27 del Milan) e una partita in più. Chiaro no ?La Roma la sfanga grazie a un calcio di rigore clamoroso negato al Genoa nei minuti finali (ancora una volta protagonista in negativo il Var, misteriosamente inoperoso), ma sono troppe le cose che non vanno a Trigoria e dintorni. Dintorni peraltro un po’ allargati, che si spingono fino a Boston, 6851 chilometri di distanza dalla capitale, dove vive il presidente Pallotta. Di Francesco non sembra avere più in pugno la squadra, ma ottiene il risultato che gli salva la panchina. Fino a quando ? Non si sa. Forse non lo sa nessuno. O forse lo sa il consulente del Presidente, il signor Franco Baldini, residente a Londra, che qualche settimana fa si era dimesso perché si era sentito toccato da un passaggio del libro di Francesco Totti che lo riguardava. Ma a quanto pare, le sue dimissioni sono state soltanto un colpo di teatro senza nessun effetto. Con un presidente a Boston, un consulente (molto ascoltato) a Londra, la sensazione è che Trigoria sia un mondo a parte, molto, troppo lontano.La lotta per l’Europa League si spinge fino ai 23 punti della Sampdoria, ai 22 di Torino e Fiorentina, ai 21 del Parma.Poi quattro lunghezze più sotto comincia la zona salvezza, che coinvolge 6 squadre (Cagliari, Empoli, Spal, Genoa, Udinese e Bologna), tutte in lotta per evitare l’ultimo posto che porta in serie B, dando per scontate le retrocessioni di Frosinone e Chievo.Per la prima volta il campionato non si ferma a Natale e tra il 22 e il 29 dicembre (ultimo turno del girone di andata) sono in programma tre giornate effervescenti, a cominciare da Juventus-Roma di sabato sera. Poi tutti alle Maldive, alle Seychelles o ai Caraibi per tornare in campo il 20 gennaio.