CALABRIA: ARRESTATO LATITANTE GRAZIE ALLE RESTRIZIONI PER IL CORONAVIRUS

Strade deserte per il decreto denominato ” coronavirus” anche a Bruzzano Zeffirio, fascia jonica di Reggio Calabria. Così non è passata inosservata la trasgressione al decreto commessa da un uomo nel tardo pomeriggio di ieri. Un uomo è stato fermato da una pattuglia impegnata proprio nel controllo del territorio in questo momento di estrema allerta. Egli si sarebbe giustificato dinanzi agli agenti dichiarando di dovere portare generi alimentari, che aveva a bordo del veicolo, a casa di un amico in una zona un pò defilata del paese. I carabinieri, che da mesi erano alla ricerca del latitante Cesare Antonio Cord’ detto ” u ragioneri” dell’omonima cosca di spicco nella locride, si sarebbero insospettiti. Avrebbero deciso di seguire l’uomo. Avrebbero verificato che in una casa deserta aveva portato i viveri e si sarebbero accorti, nel loro appostamento notturno, del bagliore di una sigaretta dietro una finestra. Immediatamente hanno dato corso all’operazione , coadiuvati dal gruppo operativo denominato Cacciatori d’ Aspromonte. Il latitante che aveva cercato di darsi alla fuga scappando dal retro della casa è stato bloccato e tratto in arresto. I carabinieri di Locri e di Bianco, con il supporto del comando provinciale da tempo erano sulle tracce del boss, ritenuto la mente del suo clan . Un dato era per loro indiscutibile: il latitante era dentro il suo feudo, come accade nella maggior parte dei casiriguardanti esponenti di spicco della ‘ndrangheta. Occorreva solo avere pazienza. Il virus, poi, ieri sera ci ha messo lo zampino.