GIGI MAIFREDI: “GENIO E ASINO, COME ME NESSUNO MAI”

«Vero. Ero deluso da me stesso, ho sbagliato. A Bologna comandavo io, potevo fare tutto quel che volevo, alla Juve no. Anche se Agnelli mi amava e fece di tutto per trattenermi. Perché, sia chiaro, fui io ad andarmene e non loro a cacciarmi. In una squadra di transizione, io non avevo tutori né padrini e altri lavoravano nell’ombra, con la stampa, per i loro obiettivi personali. Non potevo restare». «Tolti ovviamente i big Conte, Ancelotti e Allegri, mi piace Sarri: ecco uno che ha ripercorso la mia strada, quandovedi l’organizzazione del Napoli è un piacere. Poi Giampaolo e Di Francesco. Mi incuriosiva Sousa, ma si vede che non è adatto al nostro campionato».