UNA CLASSE DIRIGENTE CHE IMBARAZZA

UNA CLASSE DIRIGENTE CHE IMBARAZZA

Salvini suona ai citofoni di sconosciuti su segnalazione di una sua fan, compiendo in un colpo solo due o tre probabili reati, con tanto di scorta di polizia che osserva e se ne frega. E quanto a muoversi sul filo della legalità, ormai non è da ieri che lo fa. Berlusconi presenta la “sua” candidata governatrice esordendo con la notizia clou: “La conosco da ventisei anni e non me l’ha mai data”. Un buon motivo per votarla, è evidente. Meloni gira l’Italia cianciando di Bibbiano, di italiani da tutelare non si sa bene da quale pericolo immaginario. Di Maio si dimette da guida di una organizzazione opaca, di fatto eversiva, non democratica al proprio interno, e certamente portatrice di contenuti di stampo conservatore, se non reazionario (salvo poche questioni, es: legalizzazione marijuana), e comunque populisti, qualunquisti, giustizialisti. Zingaretti dopo anni di insulti subiti dal PD da parte dei 5S ora gli liscia il pelo, molto oltre ciò che servirebbe in una normale coabitazione di governo, di tipo operativo. E, soprattutto, non mette mai punti fermi su questioni determinanti come prescrizione o quota 100 o fisco (anzi, se possibile peggiora le cose). Renzi ha fatto le valige il giorno dopo la nascita di un governo necessario – ma al contempo riprovevole -, messo in piedi grazie alla sua stessa impuntatura. Ma sta gestendo il nuovo partito mostrando per intero gli stessi limiti che già erano noti: eccessiva personalizzazione, scarsa qualità dei principali collaboratori, incapacità di tenere fema la barra su temi strategici (un esempio? La mitizzazione di Gratteri, per poi citare Craxi e Pannella quando l’oggetto dell’inchiesta è lui: un po’ ondivaga, come linea). ***Al netto del fatto che poi nella realtà uno ci si cala, e si fa andar bene tutto, di base resta la domanda: dove vogliamo andare, con una classe dirigente di questo livello?Strategie vere per lo sviluppo, per le imprese, per la giustizia, per l’ambiente, per la formazione e per i giovani, per il turismo, NON CE NE SONO.