ASSUEFAZIONE NON È MORTE CEREBRALE

ASSUEFAZIONE NON È MORTE CEREBRALE

Ero molto piccolo, ma magnavo già pane e politica, quando vidi i maggiori giornali spacciare Valpreda per un assassino stragista, e Pinelli raccontato come suicida.La gioventù, una fetta grande della gioventù, si ribellava, in modo certo errato, ma insomma quando il Potere assume le sembianze di una organizzazione che prende un anarchico e lo getta dalla finestra, e che usa le stragi per gestire la vita sociale e politica, diciamo che può accadere che chi è giovane non trovi la via più efficace per lottare. Ero ancora molto giovane quando ho visto, durante il rapimento di Aldo Moro, saldarsi tra loro le parti più conservatrici della società e della vita politica italiana: la Dc e il Pci.Moralismo, visione non laica e illiberale dello Stato, disprezzo del Diritto, e degli stessi principi costituzionali.Le leggi speciali antiterrorismo (uno scherzo, rispetto a quanto abbiamo visto nei decenni successivi, in particolare dopo il 92) furono lo strumento attraverso cui fu represso con la violenza il Movimento del ’77. Che certamente era pieno di ombre, e di personaggi discutibili (specie a Roma). Ma aveva in sé alcuni elementi di modernità (molto più del ’68):– aver colto il passaggio dalla fase del capitalismo industriale a quello postindustriale (fabbriche e operai non più centro della lotta sociale, emersione di nuove forme di proletariato, di nuovi modelli di produzione, di nuovi modelli di sfruttamento)– aver ammodernato lo strumentario culturale per comprendere la realtà, passando dalla rigidità della lettura marxista classica, a una visione piena di contaminazioni (psicanalisi, arte intesa come strumento di liberazione non asservita a organizzazioni politiche, apertura a tematiche proprie del pensiero liberale). Tutto distrutto. Il processo 7 aprile e le leggi speciali distrussero tutto. Molti rifluirono e si integrarono nella politica tradizionale, alcuni finirono nella tragica illusione della lotta armata, altri si disintegrarono, spesso (ahinoi) nel disastro della droga. Da allora mi sono assuefatto alla natura illiberale della nostra organizzazione sociale, e politica. Tentando, da Radicale, di essere sempre sabbia e non olio, nell’ingranaggio di questo Potere opaco e ademocratico.Insomma si può essere assuefatti, ma tenere il cervello ancora in funzione. Quanta acqua è passata sotto i ponti?Quante nuove leggi speciali, sempre più liberticide, hanno distrutto lo Stato di Diritto?Quante leggi di stampo populista, statalista, hanno distrutto il nostro tessuto economico e saccheggiato i conti pubblici?Servirebbe l’elenco del telefono, quei vecchi libroni stampati dalla Ilte (chiusa), in due volumoni. Ora stiamo qui. Leggiamo, roba di ieri, che De Vito non andava arrestato. Come decine, centinaia, migliaia di persone, in decenni di regime partitocratico spalleggiato dalla casta togata nella distruzione delle libertà individuali, in qualsiasi forma. Assistiamo alla esposizione di gente arrestata e alla parata dei ministri plaudenti dinanzi allo scalpo del (fu) terrorista.Che poi ammette tutto, e sarà ricompensato.Il nostro sistema penale funziona così: confessare conviene sempre.E nessuno dice nulla, tranne i radicali. Dinanzi a questo scempio totale, stiamo qui a discutere della bontà, “obbligatorietà”, del governo, affinché Salvini non si prenda l’Italia.Bene.Fatelo, un vero governo di salvezza del Paese.Con dentro tutti. Tutti coloro che vogliono: – il ripristino della democrazia al posto della partitocrazia (nuova legge elettorale, pensata non” contro” qualcuno, ma per realizzare appieno quanto previsto dalla Costituzione; forse basterebbe riprendere il Mattarellum, intanto) – il ripristino dello Stato di Diritto (per cui no porti chiusi, ma neanche sfruttamento indegno degli immigrati col sistema delle cooperative sovvenzionate dallo Stato, no carcerazione preventiva a strascico, separazione carriere magistrati, responsabilità civile dei magistrati) – il ripristino della libertà individuale in ogni espressione legittima (fine di ogni proibizionismo, legalizzazione droghe leggere e non, legalizzazione prostituzione, libertà di matrimonio senza vincoli di genere, possibilità di adozione libera da vincoli di genere, fine della idea bigotta e ignobile di famiglia “tradizionale”, legalizzazione della autodeterminazione del fine vita) – il ripristino della libertà di impresa, e la fine del regime burocratico-tributario che ha già provocato la chiusura di centinaia di migliaia di imprese – un utilizzo delle risorse pubbliche centralizzato, non più gestito in modo dispersivo e partitocratico, per tenere in piedi al meglio sanità e istruzione (ridotte negli ultimi anni a luoghi di tortura per chi ci lavora e chi ne usufruisce) per realizzare un moderno sistema di infrastrutture, per realizzare un sistema previdenziale autenticamente equo, per sostenere la vita pubblica e il sistema dell’informazione in modo trasparente e pluralistico. Tutto il resto è fuffa partitocratica.Se per far fuori Salvini bisogna definitivamente far fuori anche la Costituzione, e tenerci i Bonafede e i Toninelli ministri, meglio anche no. Se invece c’è un modo per accordarsi coi 5S evitando che questo diventi del tutto un regime ademocratico, il Pd lo metta in opera. Senza chiacchiere, mettendo giustizia economia e fisco al centro.Ci credo quanto al fatto che mi abbia portato a casa una mattina la cicogna.Ma fatelo, senza prendere per il culo Mattarella, che l’altra sera ve voleva sputa’ in un occhio, a tutti. P. S.: una sola opzione rende comprensibile ciò che sta accadendo. I “poteri forti” europei (che io non osteggio, anzi) hanno dato indicazioni chiare: fate come ve pare, ma Salvini fuori dalla camera dei bottoni. Se è così fatelo, ma senza manfrine. Tanto tra gli elettori solo i tonti ma proprio tonti possono credere a certe storielle. E fatelo cercando di non usare la Costituzione come carta igienica, che non se ne può più.