DOBBIAMO PROTEGGERE LA VITA. IN TUTTA LA SUA PIENEZZA

DOBBIAMO PROTEGGERE LA VITA. IN TUTTA LA SUA PIENEZZA

Sono ateo da quando avevo 10 anni, non ho simpatia per le gerarchie ecclesiastiche, odio i privilegi del clero, penso che in Italia siamo messi male anche per il peso che storicamente ha la Chiesa, credo che le religioni siano l’oppio dei popoli e la mia idea del sacro non ha a che vedere con dogmi, Scritture o sottomissione a entità trascendenti. Ma trovo DISGUSTOSA e VIOLENTA l’irruzione dei Carabinieri durante una messa per un funerale a Cremona. Sono d’accordo con il prete che ha cercato di non interrompere la funzione e ha denunciato questo comportamento. L’irruzione aveva a che vedere con la tutela della sanità pubblica molto alla lontana: c’erano 13 persone, di cui 7 fra prete, chierichetti etc (che gli stessi carabinieri dicono che possono rimanere a celebrare!), e solo 6 – e dico 6 – parenti del morto. Le 13 persone erano sparse in uno spazio di 300mq con le mascherine… Ok, “ma ci sono i decreti, va fatto rispettare il principio di autorità…” Innanzitutto, di che autorità si tratta? Nessun parlamento e nessun rappresentante eletto dal popolo hanno mai discusso o votato questi provvedimenti. Sono stati presi dal solo Governo, sulla base di indicazioni orientative, su cui nemmeno tutti gli scienziati concordano. In mezzo a cose di buon senso – che tutti gli italiani hanno rispettato, com’è evidente dal numero di sanzioni – si sono inseriti veri e propri arbitri, che nelle mani delle forze dell’ordine sono diventati abusi. Inoltre legalità (ammesso che questi decreti siano legali, dato che molti giuristi li contestano), non vuol dire comunque giustizia. E’ giusto salutare i morti? E’ giusto dare la possibilità ai familiari più stretti di guardarsi negli occhi per un pensiero che celebri quella vita scomparsa? La vita non è solo un fatto biologico, è la memoria, gli insegnamenti, gli affetti, le relazioni. Non si può, in nome di una sopravvivenza del corpo – ed è tutto da verificare poi che così sia garantita, visto che si muore per una sanità pubblica smantellata, perché hanno tenuto aperte le fabbriche e mandato i malati nelle residenze per gli anziani… -, distruggere la vita come orizzonte di senso. I carabinieri potevano almeno usare rispetto per un morto e per il dolore della famiglia, aspettare i presenti fuori e notificare le multe. Perché interrompere la messa e aggiungere dolore a dolore? Per dare una lezione? Per me ha fatto bene il prete a disubbidire: se volete fare la multa fatela, ma fateci finire la funzione. Come hanno fatto bene le compagne e i compagni a Roma a scendere per strada e salutare la settimana scorsa Salvatore Ricciardi, anche se questo ha voluto dire subire provvedimenti repressivi. Chiaro: non abbiamo il diritto, in nome di una libertà individualista, di infettare gli altri. Ma nemmeno si può costruire una società in cui nulla abbia più senso e valore, tranne il profitto (perché comunque a lavorare ci mandano). Dobbiamo proteggere la vita, certo. Ma in tutta la sua pienezza.