IL VIRUS SMASCHERA CHI CORRODE L’EUROPA

IL VIRUS SMASCHERA CHI CORRODE L’EUROPA

Il mio europeismo molto critico (ma non cinico) si basa su due convinzioni. 1. l’allargamento improvviso della Ue a dieci Paesi dell’Est, nel 2004, è stato un tragico errore. 2. è molto più pericoloso, per chi crede nell’Europa, il “sovranismo interno” e mai ammesso degli europeisti che non il “sovranismo esterno” e sempre esibito degli anti-europeisti. Temo che quanto avviene con il Coronavirus stia confermando le mie impressioni. L’Ungheria e la Slovenia, di fronte alla crisi, hanno scelto a dir poco la demokratura. In Slovenia l’esercito è sul punto di farsi dare poteri quasi assoluti, in Ungheria Orban li ha già ottenuti. Addio carta dei valori europei. E poi l’altro aspetto. Da qualche anno lo spettro dei vari Le Pen, Salvini ecc. (che all’atto pratico sono ininfluenti o quasi) viene agitato per coprire il vero problema. Cioè, quello dei Paesi che, in Europa, quando c’è da prendere prendono e quando c’è da dare si ritirano. Un solo esempio: Macron sogna l’esercito europeo, ottima cosa, molto europeista. Ma in Libia, dove contano il petrolio e gli interessi di Total, si schiera senza esitare (e con le armi) accanto alla Russia, all’Egitto e all’Arabia Saudita già finanziatrice dell’Isis, e contro l’Europa. L’attuale questione dei Coronabond non è finanziaria o economica ma politica. Vararli vorrebbe dire fare un passo netto verso un’Europa più unita perché più solidale. In una parola, più federale. E a non volerlo sono proprio i Paesi che, in tempi normali (quando si può prendere), sono i più europeisti del mazzo, come Germania e Olanda. Se poi, di fronte a questo, volete continuare a pensare che il problema dell’Europa sia Salvini, per carità, fate pure. Come diceva Nanni Moretti: “Continuiamo così, facciamoci del male”. (foto: laCostituzione.info).