MOLESTIE, RINVIATO IL NOBEL PER LA LETTERATURA 2018

MOLESTIE, RINVIATO IL NOBEL PER LA LETTERATURA 2018

Gira su internet questo video dove si vede la reporter messicana Maria Fernanda Mora mostrare ai telespettatori l’esultanza dei tifosi del Chivas de Guadalajara, tutti in maglietta a strisce verticali bianche e rosse, e, mentre quelli gridano, Maria a un certo punto si gira e comincia a picchiare microfonate sulla testa del più scalmanato di questi il quale – ehm, chiedo scusa – s’era messo a toccarle il culo… •Non capisco, il fatto del giorno…Ora lei immagini che invece che allo stadio di Guadalajara ci si trovi, in ben altra atmosfera, nella villa Bergsgarden di Stoccolma, per una serata a cui sono intervenuti niente di meno che i reali di Svezia. Si figuri che al posto della bella Maria si trovi, non a fare la telecronista, intendiamoci, la principessa Vittoria ventenne, una bella ragazza formosa, simpatica, attraente, gran sorriso, amatissima dal popolo suo, che oggi di anni ne ha 40, è sposata con due figli ed è destinata a diventare regina. Lei immagini ancora che in quella serata di vent’anni fa si accosti alla principessa non lo scalmanato di Guadalajara, ma un intellettuale francese sposato a una poetessa svedese, roba cioè finissima, e che l’intellettuale, senza parere, posi pure lui la mano sul culo di Vittoria, alla maniera di Guadalajara. Alla principessa! Alla futura regina di Svezia! •Abbia pazienza, è clamoroso, tuttavia è accaduto nel 1998 …Ma è riesploso adesso e con una conseguenza enorme: il premio Nobel per la Letteratura 2018 è stato rinviato all’anno prossimo, sarà cioè assegnato insieme a quello del 2019, con grande scorno dei soloni svedesi, a dire la verità mai così sputtanati come in questo caso. •In che modo dalla mano sul culo del 1998 si arriva alla sospensione del Nobel per la letteratura nell’anno 2018?Il francese manomorta si chiama Jean-Claude Arnault, è nato a Marsiglia nel 1946, oggi cioè ha 71 anni, e fa il fotografo. Ma a un certo punto della sua vita ha avuto il colpo di fortuna: ha sposato una signora che in Svezia passa per un’importante poetessa e si chiama Katarina Frostenson (adesso sessantacinquenne). Non possiamo dire, perché non l’abbiamo mai letta, se la Frostenson sia magari anche una grande poetessa. Ma è certamente importante: occupa il seggio numero 18 del consesso svedese che ogni anno assegna il Nobel per la Letteratura e col marito ha aperto un club per artisti e scrittori rinomatissimo che si trova in via Kallargrand, una ventina di minuti dalla centrale piazza Stortorget. Sa come funzionano queste cose: se hai il vizio di scrivere o di dipingere non ti basterà avere talento, per sperare di diventar qualcuno dovrai anche conoscere le persone giuste ed essere aiutato da quelli che contano. E dove si trovano, in Svezia, le persone giuste e quelli che contano? Proprio al club Forum della poetessa e del marsigliese. Talmente imprescindibile che l’Accademia di Svezia, quella che ogni anno dal 1901, sotto l’alto patrocinio del re, assegna il Nobel per la Letteratura, finanziava il Forum, fatto che, configurando un notevole conflitto d’interessi della poetessa, è parte integrante dello scandalo. Ma non il suo cuore: il cuore dello scandalo è la denuncia di diciotto donne che sostengono di essere state fortemente molestate e in qualche caso addirittura violentate dallo stesso francese che vent’anni fa, alla futura regina Vittoria… •Basta così.Il re, Carlo Gustavo XVI, aveva chiesto, riservatamente, agli illustri accademici di liberarsi di quel tizio. E gli illustri accademici, niente. Poi a novembre il quotidiano Dagens Nyheter aveva pubblicato la storia delle 18 donne, con tanto di nomi e cognomi, e ancora niente, anzi il francese aveva detto di essere perseguitato. Erano seguite dimissioni di membri dell’Accademia (finora se ne sono andati in sei, compresa la segretaria Sara Danius) e altri articoli di giornale, interviste di fuoco rilasciate allo Svenska Dagbladet o all’Expressen di giurati indignati per la copertura che si offriva al presunto violentatore e a sua moglie. Infine è accaduto che a furia di dimissioni e di gente che alle sedute del giovedì non si presenta più, siamo scesi sotto il minimo ammesso per scegliere il vincitore del premio. •Beh, il re potrà nominare dei nuovi membri, suppongo.No, perché lo statuto dell’Accademia di Svezia, stilato nel 1786 da re Gustavo III (molto prima che Alfred Nobel nascesse), stabilisce che i membri dell’Accademia sono nominati a vita e non possono essere sostituiti, cioè non è nemmeno previsto che possano dimettersi. Perciò, per tappare i buchi e rimettere in mare la barca, bisogna che re Carlo Gustavo XVI, padre della molestata Vittoria, cambi gli statuti, rendendo le cariche all’Accademia temporanee o comunque rimpiazzabili. Si farà, e intanto s’è scatenata la lotta contro l’Accademia perché altre istituzioni ambirebbero subentrare nell’assegnazione del Nobel, e naturalmente anche la storia del marsigliese è servita a scatenare le solite guerre intestine che si combattono all’interno di ogni comunità umana, dove il vizio e l’ambizione contraggono da che mondo e mondo matrimoni piuttosto solidi. Intanto però una decisione è stata presa, proprio ieri: benché siano già stati selezionati una ventina di scrittori per la candidatura del Nobel, conosceremo il premiato del 2018 solo nel 2019. Solo, cioè, quando la famiglia reale, gli illustrissimi dell’Accademia e l’intera Svezia, già a lutto per la morte del fondatore dell’Ikea, si saranno ripresi da quest’altro schock.