PARLATECI DI BIBBIANO
“Parlateci di Bibbiano”. Sono giornalista da 13 anni, ho sempre scritto e tanto, cresciuto a pane e politica. Eppure, mai come in questa fase, svaniscono gli stimoli professionali quando mi devo occupare della politica di Palazzo. Le sette – tali sono – che ti attaccano sui social, i lettori che lasciano commenti (generalmente insulti) senza mai entrare nel merito del contenuto, il tifo da stadio che prende il sopravvento su ogni ragionamento articolato. Una concezione fideistica della politica che ammazza il pensiero critico. Ma fin qui… chi fa il giornalista sa che è un mestiere pubblico e che gli insulti “Kasta” (sono precario da 11 anni, vabbé…) e “pennivendolo” fanno parte del gioco. Quel che trovo sconcertante è la politica (p rigorosamente minuscola) che vive in eterna campagna elettorale e senza un minimo di decenza. Nei talk show si sentono propaganda e narrazioni tossiche, come se non ci fosse un domani. Esponenti di spicco che si addentrano su questioni tecniche e spinose, come il Mes, spiegandole a suon di frasette imparate a memoria un minuto prima di andare in onda. Un impero di consensi costruito su fake news, disinformazione e supercazzole. La Bestia docet. Ma il problema è collettivo, non riguarda solo la Lega. Abbiamo una classe politica altamente impreparata, specchio di una società che ha preteso nei Palazzi “gente come noi”. Nessuno, sia chiaro, difende l’intellettualismo dell’elitè – quell’intellettualismo snob e fastidioso che mette in discussione il suffragio universale perché il popolo non capirebbe… – il punto è ridare senso e dignità alle istituzioni. Chiedo preparazione, serietà e coerenza delle scelte. Ormai vale tutto e il contrario di tutto. Viviamo in un costante dibattito pubblico inquinato e deviato. Siamo arrivati ai (falsi) matrimoni chiesti in Parlamento, ci rendiamo conto? Gradirei dei talk show in cui si parli in maniera argomentata, per far capire ai cittadini i temi più ostici. E’ una questione di igiene pubblica. E i giornalisti sono spesso complici di questo sistema. Gradirei una classe dirigente COMPETENTE che si confronti con dati reali alla mano, non a suon di strilli e rutti.Chiedo troppo? Forse sì.Ridatemi le Frattocchie, vi prego. (Scusate lo sfogo. E’ colpa di Matteo Marchetti che ha postato il video di Borgonzoni sul Mes e sono tipo impazzito. Prendetevela con lui!
