TORNA BOB DYLAN CON UN BRANO SU JFK DI 17 MINUTI

Sembra una sorta di malinconica “Americana”, un poetico elenco infinito di cose viste, sentite, suonate, mitizzate, godute e rimpiante. L’unico modo per ascoltare il “nuovo” brano di Bob Dylan, risalente a non si sa quando, è forse seguire il testo in fondo al link. Sul piano della scansione metrica, Dylan procede per semplici coppie di frasi in rima, e solo l’inglese può permettere una tale ricchezza di variazioni e suggestioni. La musica è volutamente monocorde, l’arrangiamento suona minimalista, una parte A e una parte B che si rincorrono senza modifiche e cambiamenti, quasi a dirci che il senso della canzone va cercato altrove: appunto nel testo torrenziale, un po’ ipnotico, a tratti allusivo, che sembra evocare, insieme alla morte violenta di Kennedy a Dallas, la fine di una specie di Innocenza Americana, sempre che tale sia mai stata. Occhio all’etichetta sulla bottiglia. Esiste davvero ma non è solo whiskey.