ANDRÀ TUTTO BENE SE A DECIDERE COME SAREMO NOI
Anche la pubblicità si è adattata al clima dell’emergenza, sparisce quel tono di superiorità, tutti diventano melensi le banche vicine alle aziende che devono riaprire, chi vende prodotti alimentari o beni di consumo gentili con i clienti con promesse incredibili per quando tutto finirà.Tutto questo potrebbe essere positivo, o forse meglio dire, apparire come tale, ma se ci ragioniamo un attimo potremmo arrivare alla conclusione che non hanno scelta, non possono far altro che tenere buoni gli utenti consumatori, perché non conviene a nessuno che le cose vadano male.Andrà bene, se lo vogliamo noi, andrà bene se condizioniamo il futuro per come lo desideriamo, non singolarmente, ma come società, si parla di ricostruire, ma cosa? Non ci sono stati bombardamenti, non ci sono conflitti tra un Paese o un altro, semplicemente il mondo, quello più progredito si è fermato, questo, seppur nel suo aspetto tragico, è il lato positivo, non è la crisi di uno e l’altro, è l’occasione unica che tutti abbiamo per cambiare rotta.Comprenderemo che tutto quello che reggeva in piedi questo sistema erano sostegni d’argilla, crollati non per cannonate, ma semplicemente chi lo portava avanti, noi, si è dovuto fermare, una sorta di sciopero prolungato, ecco cosa stiamo facendo, qualcosa che il potere economico era riuscito ad impedire per anni, con la sua arroganza, stiamo indirettamente ed inconsapevolmente lottando contro di esso, con tutte le incognite del caso, con gli stessi dubbi che si hanno durante una qualsiasi vertenza sindacale, paure, ma anche tante convinzioni ed un solo obiettivo, vincere, e la vittoria è di chi cade per ultimo.Non cediamo allora alle lusinghe, non facciamoci ipnotizzare dalle centinaia di miliardi che pioveranno dal cielo, qualcosa di incredibile durante la normalità, dove ogni spicciolo era sudore e sangue, ci vogliono portare allo stesso sistema, quello che ci illuderà di essere i migliori del mondo, fino al prossimo virus, non deve essere questo l’obiettivo, ma altro, se non per noi, per chi dovrà avere in mano il futuro.
