FASE 2: FIGLIA DI UNA STRATEGIA POLITICA PIÙ CHE DI UNA ESIGENZA SANITARIA?

FASE 2: FIGLIA DI UNA STRATEGIA POLITICA PIÙ CHE DI UNA ESIGENZA SANITARIA?

In Lombardia, ieri, i casi in aumento rispetto al giorno precedente erano 920.In pratica quasi mille.In Calabria 1.In Umbria 2.In Basilicata 5.In Valle D’Aosta 6. Ora, a me sta bene tutto, mi va anche bene che non si riapra tutto e subito, anche perché farlo sarebbe da completi irresponsabili, ma vi sembra normale che, in questo momento, ai calabresi o agli umbri vengano imposte le stesse limitazioni che hanno i lombardi? Vi rispondo io: no, non lo è. Perché, se una “Fase 2” di convivenza col virus è ipotizzabile in posti dove, in pratica, questo quasi non esiste, è molto più difficile pensare che basti dire “state lontani un metro dagli altri e indossate la mascherina” per limitare il numero dei contagi in zone dove il Covid è ancora diffusissimo. E sapete perché succede questo?Perché in Lombardia il 60% delle industrie non si è mai fermato.Quindi il virus ha continuato a circolare indisturbato. E perché, allora, si sceglie di applicare le stesse regole che si applicano alla Lombardia anche all’Umbria e alla Calabria, dove i nuovi contagi sono prossimi allo zero e dove le misure di contenimento, senza il dato lombardo, sarebbero di sicuro completamente diverse? Per convenienza politica.Perché si teme che, se si facessero differenziazioni su base regionale, Salvini e soci ne potrebbero approfittare politicamente, accusando il governo di “vessare” il motore economico del Paese. Perciò gli umbri, i valdostani, i lucani e i calabresi (ma anche i sardi, i friulani, gli abruzzesi e i campani, per dire) dovranno ancora sottostare a limitazioni delle quali, senza il dato lombardo e piemontese, avrebbero tranquillamente potuto fare a meno. Quindi no, mi dispiace, non mi unisco al coro di chi, oggi, incensa Conte manco fosse il figlio foggiano di Cavour e Roosvelt.Questa “Fase 2” è figlia più di una strategia politica che di una esigenza sanitaria, in gran parte del paese. E no: questo, adesso, non è accettabile. Mi dispiace molto per i fan del Conte “Immenso Statista” e per le “Bimbe di Conte”, ma tapparvi gli occhi di fronte alla realtà, stavolta, non la renderà meno vera.