LA MEDITAZIONE DI CONTE SUI FONDI EX MES
        L’ultima mediazione di Conte sull’uso eventuale di fondi ex Mes per spese sanitarie, per arginare la tensione montata al riguardo tra Pd e Cinquestelle, mi sembra ragionevole e non un mero escamotage. Si valuterà quando il negoziato europeo sarà concluso, quali siano le reali condizioni stabilite e le relative conseguenze. Ma c’è un passaggio di Conte che non mi piace affatto: “Io, e qui parlo da premier e da avvocato, prima di dire se un finanziamento conviene o meno al mio Paese voglio prima battermi perché non abbia, in linea di principio, condizioni vessatorie di alcun tipo”… Primo: non sei un premier! in Italia non c’è il premierato, il presidente del Consiglio non ha quelle prerogative, è un primus inter pares, con funzioni di indirizzo e coordinamento. Un “avvocato” dovrebbe ben saperlo. Magari eviterebbe di usare certe espressioni enfatiche (“il mio Paese”) che ho sempre trovato un atto di superbia e di egolatria, chiunque le usasse… Mattarella non lo dice. I leader storici della democrazia italiana, De Gasperi, Togliatti, Nenni, Moro, Berlinguer, perfino Craxi, non l’hanno mai detto. Solo da Berlusconi in poi è stata usata e abusata la formula “il mio Paese”. Di solito in modo inversamente proporzionale alla statura reale del personaggio.
