ROMANIA: IL TRAFFICO DI MINORENNI SPEDITI ALL’ESTERO PER PROSTITUIRLI.
L’otto marzo di quest’anno è stato bloccato ancora una volta l’ingresso della Romania e della Bulgaria nello spazio Schengen. I principali paesi che si sono opposti: la Germania, la Finlandia e l’Olanda. Le preoccupazioni principali riguardano l’inadeguatezza stessa delle misure adottate da Bulgaria e Romania per combattere la corruzione interna, il crimine organizzato e la prevenzione dell’emigrazione clandestina attraverso i confini comuni. Già, perché è nota la prassi di entrambi i paesi di acquistare visti falsi con i quali cittadini sospetti raggiungono la Germania senza ulteriori controlli. Nel 2011 sono stati in 150.000 a varcare in questo modo il confine tedesco. La Romania non soddisfa di certo le condizioni necessarie: le merci illegali, la droga, le armi e la tangente sono la routine per quanto riguarda i confini. Nonostante ciò, c’è un filo che lega la Germania alla Romania, e i giornali non gridano allo scandalo. Almeno non abbastanza: ed è il traffico di esseri umani. Nel 2011, in Germania, il Bka ha fornito la lista dei 482 procedimenti per “traffico di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, gran parte dei quali di nazionalità tedesca, bulgara, rumena e turca”. In Romania, soprattutto a Bucarest, una delle principali mete al mondo per il turismo sessuale, le vittime sono i bambini, i bambini di strada, destinati al giro della prostituzione di Amburgo e Berlino. Si tratta di bambini orfani o provenienti da famiglie disgregate, privi di cura e istruzione che portano a gravi situazioni di povertà e disperazione: il mercato della prostituzione infantile è costruito su misura per loro. “Molti bambini in Romania, dichiara Anne Luetkes, Unicef Germania, non sono nemmeno registrati e possono semplicemente scomparire senza che nessuno sappia mai della loro esistenza. Nella sola Romania 84.000 bambini vivono con un solo genitore o con parenti. Le famiglie che emigrano in cerca di lavoro lasciando a casa i figli presentano il maggior rischio per i bambini e la situazione desolante in questi Paesi offre l’occasione ideale per traffico di esseri umani”. L’ultimo desolante episodio è accaduto in Oltenia, dove il 15 marzo gli ufficiali della DIICOT (Direzione delle indagini sulla criminalità organizzata e il terrorismo) hanno portato all’ arresto di Boboc Florin e Serban Marian, entrambi pugili e membri di un club di kick-boxing a Craiova. L’accusa: traffico di esseri umani. E’ risultato in effetti dalle lunghe indagini, iniziate nel 2009, che più di 200 ragazzi di un club sportivo di Craiova, molti dei quali minorenni, sono stati adescati con la promessa di combattere in Germania ,finendo invece nelle mani di un cittadino tedesco che, a sua volta, vendeva i ragazzi a clienti disposti a pagare 300 euro per ogni rapporto sessuale. Si è stabilito inoltre che nella maggior parte dei casi, i ragazzi (molti di loro appartenevano alla Nazionale giovanile romena di boxe), erano implicati in orge che finivano in rete nei siti di networking per adulti. Sezione “amatoriale”.
