TRATTATIVA STATO-MAFIA: CONDANNATI I VERTICI DEL ROS, DELL’UTRI E I BOSS. ASSOLTO MANCINO

TRATTATIVA STATO-MAFIA: CONDANNATI I VERTICI DEL ROS, DELL’UTRI E I BOSS. ASSOLTO MANCINO

C’era grande attesa per la sentenza di 1° grado sul processo denominato “trattativa Stato-mafia”, dopo cinque anni dal suo inizio, dinanzi alla Corte d’Assise di Palermo che vedeva al banco degli imputati ex vertici del Ros, politici e boss della mafia con l’accusa di“minaccia a corpo politico dello Stato”. Poche ore fa la sentenza, definita “storica”poiché non solo pone fine ad un processo che si è protratto negli anni tra mille incognite ma certifica, senza ombra di dubbio, anche se in 1° grado, è bene sottolinearlo, chela cosiddetta trattativa non è frutto di fantasiose narrazioni quanto di un fatto certo. Ed in virtù di questo oggi la Corte d’Assise ha comminato pene che vanno dagli 8 ai 28 anni di carcere:12 anni agli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Stessa pena aMarcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia e al bossAntonino Cinàdel clan di Totò Riina.28 annial capo dei capiLeoluca Bagarella, pena inferiore,8 annidi carcere all’ ex capitano dei CC.De Donno e a Ciancimino,accusato, quest’ultimo di associazione mafiosa e calunnia.Prescritte le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca,assolto invece dall’accusa di falsa testimonianza l’ex ministro Nicola Macino,il quale, alla lettura della sentenza, durata poco più di 5 minuti, ha commentato:“E’ finita la mia sofferenza”. “Questo processo e questa sentenza sono dedicati a Paolo Borsellino, a Giovanni Falcone e a tutte le vittime della mafia”, hanno dichiarato i pm Teresi e Di Matteo, “Per la 1^ volta vengono consacrati i rapporti esterni della mafia con le istituzioni negli anni delle stragi ed è significativo che questa sentenza abbia riguardato un periodo in cui erano in carica 3 governi diversi, quello di Andreotti, di Ciampi e di Berlusconi”, concludono i pm del pool antimafia. “Oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica” ha twittato Di Maio dopo la sentenza. “Grazie ai magistrati che hanno lavorato per la verità”.Di parere opposto i legali di Moriche annunciano di ricorrere in appello perché questo più che un giudizio “è stato un pregiudizio”.