UNA COMMEDIA DELLE PARTI

Dio Maio, uno e bino (per il trino si sta attrezzando). Il governo Conte si dichiara favorevole al TAV.Di Maio è vicepremier, il M5S ha la maggioranza dei ministri ed esprime il Primo ministro.Quindi Di Maio al governo è favorevole al TAV.Però c’è anche Di Maio leader politico, che non è favorevole al TAV, e presenta una mozione contro il TAV ma non contro il governo.Di contorno, il PD, che vota assieme a Lega, Forza Italia e la Meloni, senza farsi sfiorare dall’idea di una uscita tattica per scoperchiare le contraddizioni enormi dell’esecutivo. Ma si sa, business is business.In sintesi, una commedia delle parti. Per comodità faccio copiaeincolla di una riflessione che condensa esattamente il mio punto di vista, che è poi quello di tantissimi cittadini contrari a QUELLA Grande Opera. Trasferire le merci da gomma su ferro. Costruire le autostrade del mare costringendo i tir a salire sulle navi e collegare l’Italia porto a porto decongestionando città , strade nazionali ed autostrade (con conseguente crollo di morti ed incidenti oltre che abbattimento degli inquinanti). Elettrificare le linee ferroviarie che ancora non lo sono e quelle, come in Basilicata o in tante zone del sud, che sono state chiuse per mancanza di fondi. Raddoppiare i tratti di ferrovia a binario unico . Fare il Grande raccordo Ferroviario unendo le linee già esistenti a Roma e in altre città metropolitane. Tutto questo era patrimonio dei No Tav e delle forze politiche che li hanno sostenuti. “Meno Tav e più treni per i pendolari” era una delle parole d’ordine più convincenti. Insomma dietro ai No Tav della Torino- Lione (linea faraonica che trasporterà aria) c’era una idea profonda, articolata, ramificata di sviluppo altro dei trasporto collettivo in Italia. Da quando tutto questo è stato messo da parte scegliendo il terreno scivoloso dei “costi-benefici” ovvero una mediazione solo di Palazzo, queste straordinarie idee di modernizzazione sono state abbandonate lasciando il campo esclusivamente alle argomentazioni dei Si TAV. Costoro, figli di una concezione parassitaria della borghesia italiana, ovvero quella abituata a non rischiare in proprio e ad affidarsi a faraoniche opere pubbliche pagate da tutti i cittadini, si sono appropriati , dalle loro obsolete progettazioni, dei nostri argomenti che ho all’inizio elencato . In una lotta si può perdere o si può vincere, ma una cosa è vincere o perdere con la propria idea nuova di Paese, di un trasporto collettivo che fa del diritto alla mobilità delle persone e delle minimizzazione dell’impatto delle merci il proprio cuore , altra cosa è perdere con questa fregnaccia dello studio costi-benefici sulla Torino – Lione. Ecco questo è forse la cosa più imperdonabile : aver disarmato culturalmente la propria base ed aver consegnato i nostri argomenti di modernità e sviluppo all’avversario tanto da rendere popolare nell’opinione pubblica una opera inutile come la Torino-Lione. Credo che sia chiarissimo.Penso quindi che prima di mettere in campo una banalissima dicotomia, ovvero “favorevoli al TAV—->quindi favorevoli alla ferrovia—–>quindi ambientalisti” contrapposti ai “No TAV–>quindi favorevoli alla gomma—->quindi retrogradi” sarebbe il caso di comprendere meglio il punto di vista altrui, senza ricamarci sopra caricature