IN LOMBARDIA CI SONO PIÙ CASI DI COVID-19 CHE IN CINA E STATI UNITI MESSI INSIEME
Mi è stato insegnato, nell’analisi quantitativa dei fenomeni, che quando un aggregato di dati è fortemente anomalo rispetto al resto, questo DEVE essere scorporato, proprio al fine di un’analisi corretta. La Lombardia è governata da un Presidente di Regione il cui operato si è concretizzato più nel boicottare l’azione di Governo, piuttosto che a coordinarne sapientemente le direttive. Se dal dato nazionale scorporassimo le cifre della Lombardia, considereremmo l’azione del Governo (e l’immenso impegno sanitario e civile italiano) un successo straordinario. Già ora (e la situazione migliorerà). In Lombardia, l’azienda bresciana produttrice di tamponi si è dichiarata (in comunicato ufficiale) legittimata a venderli agli Usa, in quanto la Lombardia NON ERA IN GRADO di utilizzarli. Riprendo da un articolo de Il Post.“Giovedì, durante la quotidiana conferenza stampa sull’epidemia di COVID-19, il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha commentato un’accusa che da giorni viene ormai rivolta all’amministrazione regionale: ovvero di non fare abbastanza tamponi. Fontana ha sostenuto che queste speculazioni siano «vergognose», sostenendo che la Regione stia seguendo «rigorosamente» le raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità che prevedono di non sottoporre al test per rilevare il virus SARS-CoV-2 le persone che non presentino sintomi. Quello che dice Fontana è vero solo travisando le raccomandazioni suddette: l’ISS e il ministero della Salute dicono di non fare i tamponi agli asintomatici, ma quelli a cui la Lombardia non sta facendo i test sono anche tantissimi casi di pazienti con sintomi fortemente sospetti” Lo ripeto ancora una volta. La Lombardia ha un numero di morti SUPERIORI A QUELLI DI CINA E USA messi insieme. Non vi viene qualche dubbio sull’operato di Attilio Fontana?
