LA NUOVA PROPRIETÀ DI REPUBBLICA HA FRETTA. VIA VERDELLI
 
        Qui sotto il saluto dignitoso di Carlo Verdelli ai lettori di “la Repubblica”. Non una parola sui motivi della sostituzione, solo un riflesso tra retorico e resistenziale nel finale, che suona così: “Partigiani si nasce, e non si smette di esserlo”. Vabbè. Oggi il giornale non sarà in edicola a causa dello sciopero indetto dal Comitato di redazione contro le modalità scelte dall’editore John Elkann per defenestrare, solo dopo 14 mesi, l’ormai ex direttore, peraltro oggetto di minacce di morte e da tempo dotato di una scorta per muoversi. Sabato 25 aprile il primo numero firmato dal nuovo direttore Maurizio Molinari, volato già da Torino. Tutto in gran velocità. La Fiat, sembrerebbe, stavolta ha molta fretta di dare subito un segno di cambiamento al quotidiano di largo Fochetti. Scalfari ha minacciato per l’ennesima volta di non scrivere più sul quotidiano da lui fondato, ma ogni volta ci ripensa e quindi continuerà. Sorprende semmai, salvo prova contraria, vedremo sabato, che il commiato di Verdelli esca solo sul sito di “la Repubblica” e non sull’edizione cartacea.
