REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 A VANTAGGIO DEL SUD?

REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 A VANTAGGIO DEL SUD?

Lasciando da parte il livore razziale di Feltri contro i meridionali, da lui  prima accusati di essere fannulloni perché avrebbero preso d’assalto i Caf per approfittare del reddito di cittadinanza al fine di fare la pacchia, e ora che nessun assalto c’è stato li accusa di non volere il reddito perché preferiscono lavorare in nero, la nordica stampa si è scatenata con altre accuse amene. La prima è che il reddito di cittadinanza favorisce soprattutto il Sud, Campania in testa, come se la povertà del Mezzogiorno fosse una nostra colpa e non il risultato di una politica vergognosa messa in atto dall’Italia per fare del Sud una colonia interna dove non investire per lo sviluppo ma prendere risorse naturali e umane da utilizzare per far crescere il Nord. E’ ovvio che al Sud, con un reddito pro capite dimezzato rispetto al Nord, vi siano più poveri. E, visto che non vogliono lo sviluppo del mezzogiorno, almeno si aiutino i poveri. La seconda questione riguarda la quota 100 per andare in pensione. Anche qui il dato che al Sud vi siano domande dii pensionamento più che al Nord si vuole far passare come la solita furbata meridionale. Gli è che dipende solo dal fatto che il maggior numero di domande per la quota 100 viene dal pubblico impiego, e che nel pubblico impiego, in assenza di altro lavoro, lavorano in grande maggioranza meridionali, più di tutto ma non solo nella scuola. Gli è anche che quasi tutti hanno iniziato da giovani a lavorare al Nord per poi via via tornare a casa per trasferimenti. Ecco svelato il mistero della “furbizia” dei meridionali, la loro sofferenza e i loro sacrificio. Alla faccia di Salvini che, facendo male i conti, pensava con questa legge di favorire i dipendenti dell’industria settentrionale.