GRILLO: STUPISCICI CON UN DIBATTITO A PIU’ VOCI.
Caro Beppe, ti confesso che non mi sei mai piaciuto in modo particolare, nemmeno quando ti limitavi a fare il comico perché non ho mai apprezzato quel tuo essere piuttosto aggressivo e provocatorio di porti nei confronti del pubblico. Tradotta in politica, questa tua peculiarità è stata importante per riconquistare il popolo delle piazze perché diverse persone sono indubbiamente attratte da ciò. Tuttavia, devo confessarti che al di là di slogan e critiche professati a destra e a manca contro certa classe politica e alcuni fenomeni malsani nostrani, non ti ho mai visto confrontarti con esperti autorevoli o avversari politici di lungo corso su temi legati alla politica e all’economia. Da qui mi sorge da sempre un dubbio a riguardo, ovvero che risulti molto scaltro nel condannare l’esistente, ma che non dimostri grandi capacità nell’elaborare proposte concrete. A riprova di ciò infatti c’è questa tua mania nel vedere la realtà delle cose sempre e soltanto in due colori: o tutto è bianco o tutto è nero. Un esempio su tutti: la classe politica è tutta da buttare ed è l’unica responsabile del disastro attuale. Ma quella classe politica l’abbiamo votata per anni noi tutti, tu compreso e quindi se sono lì è perché noi abbiamo permesso loro di farlo per decenni. Soltanto ora ci accorgiamo che parte di essa non si è comportata in modo corretto nei confronti di coloro che dovrebbero rappresentare? E poi trovo personalmente assurdo e controproducente fare di ogni erba un fascio come sei appunto solito fare, ossia di considerare che tutta la classe politica sia per forza mediocre e corrotta. Ci sono diversi amministratori locali, ma anche persone elette nei vari organi rappresentativi del paese, che cercano davvero di dare il meglio di loro stessi per riuscire a rispettare il mandato assegnato. Il problema che tu non sollevi affatto è semmai un altro, ed è che purtroppo questi individui sono ancora minoranza nella nostra classe politica, malata di verticismo e protagonismo, caratteristiche che ahimé, vedo dominare anche nel tuo movimento attraverso la presenza troppo invadente e preponderante a livello decisionale sia della tua persona che di Casaleggio. Un rinnovamento della politica italiana non passa attraverso la tua chiusura ad ogni dialogo con l’esistente (col quale comunque devi fare i conti), ma bensì nel cercare un confronto costruttivo con tutte le forze sane del paese e quindi anche con quel pezzo di classe politica che da anni si fa in quattro per rendere migliore l’Italia. Un rinnovamento si traduce anche necessariamente nel coinvolgimento diretto e partecipativo dei movimenti di base che agiscono sul territorio e che sono il vero sale della democrazia e che vanno ben oltre la virtualità effimera della rete, la quale non arriva di certo a garantire tali livelli di coinvolgimento e di attivismo. Ma forse più di tutto un rinnovamento in toto della politica italiana dovrebbe attuarsi attraverso una gestione orizzontale delle forze politiche, in cui il leader non dovrebbe più figurare come un “lider maximo”, ma piuttosto come il portavoce di una federazione di movimenti di base territoriali a cui dovrebbe rendere periodicamente conto delle proprie azioni e questo ben al di là di interventi comunque parziali e manipolabili come avviene troppo spesso affidandosi soltanto alla rete. Il movimento di cui ti consideri il capo (per giunta mai eletto) non rispecchia di certo questi passaggi fondamentali nell’attuazione di una democrazia dal basso e quindi la domanda mi sorge spontanea: come può una formazione politica promuovere o proporre una democrazia dal basso, se questa non viene applicata all’interno di essa? D’altro canto, sei proprio sicuro che sia soltanto la classe politica responsabile del disastro attuale? Crederlo non soltanto sarebbe estremamente riduttivo ma anche del tutto assurdo. Innanzittutto, perché gran parte della classe politica attuale si è deteriorata per essersi messa al servizio prima di tutto dei poteri forti che avevano interesse a controllarla, piuttosto che rappresentare in modo prioritario l’insieme dell’elettorato italiano. Poi, perché il sistema sociale ed economico anziché essere rivisto e sostituito in toto da elementi che possano introdurre un’effettiva democrazia e giustizia anche a livello lavorativo e produttivo non sono stati considerati da essa, vuoi per disonestà intellettuale, vuoi per manifesta incapacità anche solo nel riuscire a pensarla. Oggi il vero problema sta proprio qui e non tanto nelle azioni della classe politica. Quindi, le vere responsabilità sono da ricercare da una parte nell’influenza dei poteri forti (che da sempre fanno il bello ed il cattivo tempo in questo paese) e dall’altra nell’opportunismo e/o nell’indifferenza di gran parte dell’elettorato che ha per troppo tempo dato una delega in bianco al potere politico, senza attivarsi in prima persona nel controllarlo e nel cercare di sanzionarlo quando sarebbe stato doveroso farlo. Anche su quest’ultimo aspetto, il tuo movimento non propone elementi risolutivi, affidando la gestione della cosa pubblica ad una piattaforma manipolabile e non sempre trasparente come può risultare la rete da una parte e proponendo slogan superficiali ma di grande effetto come la riduzione degli stipendi o la rinuncia ai rimborsi elettorali dall’altra. Detto questo, alla gente comune ciò che interessa davvero è stare meglio e vivere più decentemente una vita troppo condizionata da logiche di cui non riesce a capire il senso e la portata. Quindi, è su queste risposte e sulla capacità di attuarle che si potrà davvero realizzare una classe politica nuova che vada ben oltre lo “schierantismo” ormai effimero di una Destra superata e di una Sinistra nostalgica, puntando sul protagonismo della gente comune (non soltanto a livello politico, ma anche sociale ed economico) e sulle qualità effettive e le competenze dimostrabili di coloro che saranno chiamati a rappresentarla, dando la priorità ad un elemento fondamentale per ogni democrazia che possa dirsi compiuta: il confronto e il dialogo con tutti! Detto questo, vorrei farti una proposta, caro Beppe, una proposta in grado di dimostrare (e quindi sorprenderci) che oltre che essere un formidabile trascinatore di folle, puoi anche essere un autorevole leader politico, quindi effettivamente competente e disponibile alla dialettica. in una data e un luogo da te stabiliti, si potrebbe organizzare un incontro-dibattito con alcune personalità autorevoli e qualificate, in cui avresti la possibilità concreta di esprimere le tue proposte, di confrontarle e di discuterne con la dovuta chiarezza che la loro complessità comunque richiede. Le personalità con le quali ti potresti confrontare sono le seguenti: – Gianni Minà, redattore della rivista “Latinoamerica” – Elio Veltri, giornalista e uomo politico – Serge Latouche, famoso economista francese (ideatore della teoria della decrescita) – Muhammad Yunus, economista bengalese (premio Nobel per la pace), ideatore del “Social Business” e del microcredito – Jean Ziegler, noto altermondialista svizzero – Salim Lamrani, noto politologo francese. Ho inserito i nomi anche di giornalisti e di un politico autorevoli, a dimostrazione che chi fa informazione e politica in questo paese(contrariamente a quanto tu affermi) non è sempre colluso con la classe politica e/o i poteri forti dominanti! Mi sono permesso anche di suggerirti i nomi di note personalità estere, perché oltre ad avere constatato che rilasci spesso e volentieri interviste alla stampa estera, trovo importante che ti confronti anche con uomini che attraverso i loro pensieri ed azioni stanno fornendo veramente un contributo non indifferente ad una possibile evoluzione positiva del genere umano su questo pianeta. Sarei davvero molto lieto ed onorato se riuscissi a sorprendermi, soprattutto perché potrebbe veramente essere un bel segnale di svolta non solo politica per questo paese, soprattutto per quello che ora rappresenti.
