RENZI, UN DEMOCRISTIANO VECCHIO STAMPO.
Giorni fa, eccezionalmente, ho guardato Renzi a “Porta a Porta”.Confesso che il personaggio non mi piace, soprattutto perché non propone nulla di autenticamente nuovo.Non rimette affatto in discussione un sistema sociale ed economico che di fatto ha portato e sta portando la maggior parte dell’umanità verso una catastrofe annunciata.Anche sul piano politico, al di fuori di contestare (giustamente) la nomenclatura interna al suo partito, non fa altro che ribadire a parole il malcontento della gente comune nei confronti della politica.Risulta però abile nell’intercettare tale malcontento sia a Destra che a Sinistra e perfino fra i Grillini, perché è evidente che le debolezze e contraddizioni dei tre grandi partiti (PDL, PD e Movimento 5 Stelle) andranno a vantaggio del leader politico che saprà sfruttarle al meglio per emergere.Ed in questo Renzi finora si è dimostrato davvero bravo, tanto che la sua popolarità sta crescendo perfino negli ambienti di Destra.Tuttavia, anche nel caso di una sua affermazione sul piano politico, all’interno del PD o altra creatura politica, nulla di nuovo sorgerà sulla scena politica italiana.Sul piano economico e sociale, a parte qualche ritocco riformista, il “renzismo” non propone nulla di rivoluzionario o comunque in grado di dare una svolta e di superare questo sistema sociale ed economico.Renzi rimane quindi un neoliberista e fondamentalmente non è un uomo di Sinistra, ma sembra più simile ad un democristiano vecchio stampo che vuole riunire intorno a sé il maggior numero di consensi pur di riuscire ad arrivare al governo.Le capacità del personaggio nel gestire il paese risultano piuttosto discutibili, sia perché come amministratore non è certo stato così brillante come erroneamente afferma, sia perché dimostra di non avere una grande cultura e preparazione in ambito sociale ed economico.Inoltre, la sua comprensione dei problemi reali del paese rimane limitata più ad aspetti statistici e intrisi di un certo facile populismo, piuttosto che attraverso un approccio autentico e genuino alla gente comune.Penso che alla fine ce la farà ad emergere, più per il fatto che la vecchia dirigenza risulta incapace di superare e gestire l’impasse economica e sociale attuale (nonché politica) che per meriti propri.E sarà allora l’affermazione di una nuova stagione (l’ennesima!) conservatrice in un Paese che parla costantemente di cambiamenti ed innovazioni, ma che di fatto rimane ancorato ai soliti vecchi schemi dal quale non intende alla fine staccarsi.
