AL LAVORO, AL LAVORO, IL TAMPONE ARRIVERÀ!
Da Fazio, su Rai2 nel corso del programma CTCF, abbiamo visto la vicenda incredibile ed esemplare di un medico piemontese, la dottoressa Gili che ha avuto la forza di reagire al tentativo di trasformarla in una vera e propria “untrice” del virus.Renata Gili si è resa conto di avere il Covid 19 e malgrado il fondato dubbio le è stato chiesto di rientrare al servizio senza che le venisse fatto il tampone subito. Erano i primi di marzo, ed eravamo in piena emergenza.La dottoressa Gili, facendo conto sulla propria coscienza e sulla propria professionalità medica, pur di non andare al sevizio di guardia medica e sicuramente infettare qualcuno, ha cercato in ogni modo, con l’aiuto di alcuni colleghi, di non rientrare in servizio.È stata sostituita da altri medici.Quando poi, dopo molti giorni, le hanno fatto il tampone e poi le è stato comunicato il risultato il risultato, i dubbi sono subito passati a tutti, era positivaSe la dottoressa avesse ubbidito all’ordine di andare al lavoro avrebbe sicuramente infettato decine e decine di persone.Decine di persone, di anziani, di malati con altre patologie che avrebbero ricevuto da lei, in “dono” , il Covid 19. Il professor Roberto Burioni, il famoso microbiologo e virologo, che aveva ricevuto una lettera di denuncia dalla giovane dottoressa ha voluto far conoscere al Paese uno degli esempi che poi hanno portato alle devastazioni della Pandemia.
