CIAO ALDO MASULLO, MAESTRO DI UMANITÀ E ATTENZIONE PER I GIOVANI

CIAO ALDO MASULLO, MAESTRO DI UMANITÀ E ATTENZIONE PER I GIOVANI

Di Aldo Masullo, stanotte scomparso, abbiamo mille ricordi.C’è stato per noi, per qualsiasi persona a Napoli abbia amato la filosofia, come un maestro, un esempio di passione per lo studio, di umanità e di attenzione per i giovani.Masullo era come un’architrave che credevamo eterna: reggeva l’edificio del nostro pensiero da Bruno a Vico a oggi, portando nel terzo millennio quella tradizione napoletana anarchica e civile, illuminista ma intrisa di spiritualità, consapevole della catastrofe eppure ironica e laterale. C’è però un momento di Masullo che per me dice tutto. Era il 2006, andai a sentirlo da Feltrinelli, per un ciclo di lezioni sulla “Politica come governo del futuro di tutti”. Era inizio aprile, vigilia delle elezioni politiche. Qualche via più in là c’era il comizio di Berlusconi: la piazza piena di gente deportata dalla provincia, di sottoproletari pagati per applaudire e gruppuscoli di fascisti che gridavano “duce, duce”. Masullo diede una lezione profonda, piena di consapevolezza del tempo, e verso la fine si lanciò in una bellissima orazione sulla libertà. Ma aveva già 83 anni e la voce gli si ruppe nel momento più alto. Si sforzava di riprendere, ma dopo due parole il fiato gli cedeva, sorseggiava un po’ d’acqua, non smetteva di ritentare. Tre, quattro, sei, otto volte… Eravamo tutti in silenzio, sbigottiti davanti alla forza del pensiero, alla potenza di questa sua passione che si infrangeva contro i limiti del corpo. Era un insegnamento nell’insegnamento. E non fu per ossequio né per incoraggiamento che iniziammo tutti ad applaudire. E’ che tanto ormai quello che voleva dire ce l’aveva detto così. La libertà è questa cosa che sta nel corpo e sta nel mondo ma vuole forzarne i limiti, è quella cosa per cui il “dato di fatto” esiste solo come punto di partenza e non di arrivo, è l’invenzione che risponde alle occasioni e a questa maledetta contingenza che non padroneggiamo, è una meraviglia che non conosce età, razza, differenze di classe o di cultura. Nell’applauso c’era la gratitudine per averci spiegato tutto con il suo esempio. Masullo lo capì e, nonostante avesse lo sguardo di chi ha sentito le avvisaglie della fine, sembrò davvero contento. Pensai distintamente: un giorno vorrei essere come lui.Credo che, a maggior ragione oggi, dovremmo pensarlo tutti.