I “MOSTRI” DI PALERMO, FRATTURE IN CAMBIO DI SOLDI, E LA VERITA’ A ROVESCIO

Una giovane madre povera, per dare da mangiare ai figli, si lascia fratturare le ossa in cambio di 800 Euro, ma infine ne riceve solo 500 dai torturatori che la usano per truffare l’assicurazione, fingendo un incidente. Accade a Palermo, Italia, ma poteva accadere nella banlieue di una qualunque città europea o del mondo. La buonanima di Giorgio Bocca li chiamerebbe “mostri”, come con cuneense puzza al naso fece un tempo parlando dei poveri di Palermo. Ma chi non ha visto il film capolavoro “The millionaire”? In India, poverissima, una banda di aguzzini adulti mutilava i bambini per farne mendicanti. Sporchi, brutti e cattivi, certo, eppure hanno lo stesso Dna dei signori dei quartieri bene che “noi non siamo come loro, queste cose non le facciamo”. Gli stessi signori che chiudono gli occhi di fronte alla miseria estrema che questa orrida società delle disuguaglianze da loro diretta produce, riducendo al degrado estremo milioni di esseri umani che ogni mattino si svegliano con l’assillo del “come farò a mangiare oggi”. Gli stessi signori milionari che, nell’ultimo anno in Italia, sono cresciuti del 20%, mentre i poveri sono diventati ancora più poveri, più di tutto al Sud, impoverito e usato dall’Italia nord-centrica per farne una terra dove depredare risorse naturali e umane, utile serbatoio di manodopera per far girare l’economia del Nord. Un Sud che in sedici anni ha visto partire quasi due milioni di giovani, spesso laureati, poveri ma ricchi di intelligenza e vivacità meridionale. Due milioni, come una regione intera, una Calabria o un Abruzzo, che ne sarà del Sud nei prossimi trent’anni? Gli esperti demografici dicono che resterà un deserto umano. La parte più bella e accogliente del Paese, che detiene il 70% dei beni paesaggistici e culturali ridotta a un cimitero. E’ la logica della società delle disuguaglianze, un Nord detentore del potere economico che usa la politica per succhiare petrolio e sangue alla terra sottomessa. Il nostro Sud è metafora dei Sud del mondo, in Africa e altrove, depredati, costretti ad emigrare per essere schiavizzati. Pur restando l’orrore verso i gesti ignobili maturati nel degrado morale conseguente a quello sociale, sono lorsignori i veri mostri, gli stessi che secondo i vari interessi, sostengono partiti finto progressisti quali il Pd o partiti razzisti e antimeridionali quali la lega, usando gli uni per creare illusioni di riscatto, e gli altri per indirizzare la propria rabbia per la condizione di miseria contro altri ancora più poveri, intanto che la speranza del cambiamento a cinque stelle annega nel mare dei compromessi. Il tutto mentre i media nazionali, saldamente detenuti nelle mani dei gruppi finanziari del Nord, operano per convincere le vittime di essere esse stesse colpevoli della propria condizione. “I meridionali si grattano le palle e non meritano nulla” urlano i leghisti tronfi di ignoranza e perfido egoismo, “I meridionali non hanno spirito di iniziativa” dicono i “progressisti” dei salotti finanziari e politici nel diniego del reddito di cittadinanza per i poveri. Gli stessi che per un cittadino del Sud spendono la metà che per uno del Nord, in servizi correnti e investimenti infrastrutturali. Gli stessi che, in questi giorni, con il pretesto della meritocrazia, per la riqualificazione delle case popolari assegnano 30 milioni di Euro al non povero Friuli per riqualificare 287 alloggi, e 47 milioni alla povera Campania per riqualificarne 3.322, come il bravo Marco Esposito denuncia sul Mattino. Fate un po’ i conti dividendo gli importi per singolo alloggio. Ma la verità corrente propalata da questo Paese moralmente miserabile è quella del “È colpa loro”. Una bugia ripetuta cento volte diventa verità. Se colpa hanno le vittime è subire con rassegnazione le angherie dei carnefici. Ma stiano attenti lorsignori, verrà il giorno. Un popolo affamato prima o poi esplode, e dove non bastasse il voto, ad esempio quello del Sud che ha votato in massa per il M5S, scenderebbe in piazza con altri mezzi e allora sì che anche i ricchi piangeranno.