ORA E SEMPRE RESISTENZA
Mi sarebbe piaciuto scrivere un bel “pezzone” gonfio di retorica e di colore sulla sconfitta del nazifascismo. Ci avrei messo dentro i sacrosanti valori della Resistenza, l’eroismo dei Partigiani, l’unità nazionale e tutto l’armamentario che penne ben più dotate della mia hanno riversato oggi sui media.Poi, come ogni persona di sinistra avrei concluso ricordando che il fascismo non è affatto morto e invitando tutti a non abbassare la guardia. E invece no. Confondendo il drappello di guitti che ci ammosciano e a volte ci divertono con le loro “pochade” da Predappio, dal Papeete e da qualche mesto scranno del Parlamento con ciò che i nostri nonni hanno dovuto affrontare mancherei di riguardo agli eroi veri della Resistenza e attribuirei a questa chincaglieria fascistoide uno spessore che neppure possono sognarsi. Non sono queste carabattole nostalgiche il vero nemico.Il nemico di oggi ha nomi diversi e sono quelli delle multinazionali, dei finanzieri, dell’industria delle risorse energetiche e delle armi, sono loro i registi di ogni singolo conflitto stia ammorbando il pianeta. Neppure le guerre non dichiarate che ci appaiono più ideologiche, penso alla Palestina, all’Iran, al Venezuela o a Cuba, sfuggono a questa regola. Sanzioni al posto di cannoni, ma sempre e soltanto in nome del potere economico. Sarebbe davvero un oltraggio pensare a se stessi come a “Nuovi Partigiani” mentre si mastica un hamburger da McDonald giocherellando con l’Iphone per connettersi a Instagram.I migliori di noi sono al massimo brave persone, accontentiamoci.
