MODELLO A PIRAMIDE DELLA DEMOCRAZIA RENZIANA
Gentile presidente del consiglio dei ministri, se lei considera democratico mettere la fiducia sull’approvazione della legge elettorale significa che il vocabolario che lei utilizza è diverso da quello in uso a tutto il resto degli italiani. Per prima cosa, come ho già scritto, la legge elettorale non è nelle disponibilità del governo pertanto non esiste alcuna relazione tra la permanenza in carica dello stesso governo e la discussione e approvazione della nuova legge, che so…no di competenza del parlamento (maggioranza e opposizione nel suo complesso). Che il suo concetto di democrazia fosse alquanto distorto ce ne eravamo accorti anche in occasione della sostituzione dei 10 membri della commissione affari costituzionali, in sfregio dell’articolo 67 della Costituzione che sancisce il divieto di vincolo di mandato. Ma anche in questo caso probabilmente l’edizione della Costituzione che lei consulta è diversa dalla nostra. La democrazia richiede tempi e spazi di discussione che nulla hanno a che vedere con logiche efficientiste applicabili ad un’azienda (ma non era Berlusconi il teorico del partito/azienda?). Il suo modello è forse quello della nazione/azienda dove c’è un capo che comanda e tutti gli altri, secondo una struttura piramidale, obbediscono? Un modello simile lo abbiamo già sperimentato per circa un ventennio nella prima metà del ‘900 ma a nessuno è mai venuto in mente di etichettarlo come democrazia, anche se i treni arrivano puntuali
