VENEZUELA ELEZIONI PRESIDENZIALI: MADURO IL VINCITORE SCONFITTO

VENEZUELA ELEZIONI PRESIDENZIALI: MADURO IL VINCITORE SCONFITTO

Secondo i dati del Centro Nazionale Elettorale il presidente Maduro è stato rieletto con 5 milioni e 800 mila di voti mentre il suo oppositore Henri Falcón ha ricevuto 1 milione e 500 mila voti. La partecipazione, secondi i dati offerti dall’organismo istituzionale, avrebbe visto il 46% dei 20 milioni di elettori in pratica 8 milioni di venezuelani hanno esercitato il loro diritto a votare.La vittoria reale è quindi di chi ha chiamato all’astensione visto che il 52% del popolo del Venezuela non ha votato. Quando Maduro è stato eletto presidente per la prima volta l’affluenza dei votanti aveva supearto il 70% . Oggi ha vinto perdendo quasi la metà dei suoi elettori del 2013.Inoltre i dati offerti dall’organismo elettorale sono messi in dubbio sia dal candidato oppositore che dal denominato gruppo di Lima che unisce 17 paesi del continente Americano-Argentina, Brasile, Canada, Ciile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama, Paraguay y Perù, Guyana y Santa Lucía – e che afferma che l’astensione al voto è stata del’82%.Questa elezione rischia adesso di mettere ancora più in crisi il paese visto che più di trenta paesi non né riconosco la legittimità e ha messo nonostante i toni trionfalistici il presidente Nicolas Maduro di fronte alla realtà che il suo progetto politico è fallito e a messo definitivamente in crisi e la credibilità dell’esercizio del voto in Venezuela e quindi un cambiamento attraverso la via democratica. Oltre al crollo della mai avvenuta rivoluzione bolivariana.A conferma di ciò le dichiarazioni di Falcón:” noi non riconosciamo questo processo elettorale in modo categorico. E assumo la responsabilità di quello che sto affermando”.Falcón ha denunciato la presenza dei cosiddetti Punti Rossi, installazioni di appartenenti ai sostenitori del governo che lo stesso aveva proibito, nelle vicinanze dei seggi elettorali e la coercizione degli aventi diritto al voto.Se l’ultimo opponente al presidente Maduro queste elezioni, ci si chiede quale futuro democratico resti al paese, visto la non partecipazione del resto dell’opposizione a queste elezioni considerate una farsa.Secondo molti analisti questo voto blocca la possibilità di una transizione pacifica verso un ristabilimento della democrazia nel paese e apre alle porte a un conflitto armato come è avvenuto in diversi paesi dell’Amarica Latina.Molti sono quelli che credono che il voto di oggi sancisca l’inizio di una tirannia e che la repressione in atto negli ultimi due anni crescerà a dismisura.L’opposizione però è chiamata adesso a trovare una nuova compatezza e dei nuovi leader visto, che i possibili leader sono stati esclusi dal poter esercitare il loro ruolo politico attraverso il Tribunale Supremo di Giustizia del paese totalmente fedele al regime madurista-militarista.Il domani del Venezuela sembra farsi ancora più buio, mentre continua il flusso dei venezuelani verso i paesi confinanti.