NON GIOCO PIÙ

Ho seguito due giorni fa il discorso di Conte. Non in diretta ma nella registrazione facebook. Ho seguito anche gli interventi di alcuni esponenti politici sia alla Camera che al Senato. Non vi nascondo una cosa. Da una decina di giorni soffro di repulsione alla TV e alle notizie politiche di qualsiasi genere. Probabile ” crisi di rigetto”. Ho vissuto intensamente l”ultimo scorcio dell’ anno 2019 e gli inizi del 2020. Politicamente parlando sono stata impegnata , anzi personalmente in prima linea per chi avesse seguito le vicende della mia regione, la Calabria. Sto attraversando adesso una fase critica di riflessione e di bisogno fisico e mentale di restare fuori dalla bagarre politica. Cerco il riposo dal pensiero critico e dalla partigianeria caratteriale. Confesso che a giorni ci riesco e a giorni no. Ieri è stato uno di quei giorni in cui, mio malgrado, non sono riuscita ad alienarmi. Fremevo già dalla sera prima di indignazione per l’ occupazione del Parlamento da parte dei leghisti e mi prudevano le mani. Sì. Lo dico sinceramente. Avrei volentieri fatto partire ceffoni,  ideali ovviamente. E ieri avrei ripetuto la mia personale e rozza manifestazione di dissenso. Due sere fa ho ascoltato Renzi nel suo ” discorso alla nazione” o meglio in quello che lui sperava fosse inteso come tale. Ho chiuso gli occhi. Ho cercato di sottrarre il contesto al mio personale pregiudizio. Dimenticando dello Stai Sereno. Dimenticando dello stupro tentato alla Costituzione. Dimenticando delle porte girevoli in cui è entrato e uscito pur di restare sempre a galla. Dunque. Ho ascoltato. Un gran parlatore. Pathos azzeccato. Tempi perfetti. Pause ad effetto. Persino qualche pensiero condivisibile. Poi ad occhi chiusi e dentro le cuffie ho sentito parlare di Costituzione. Di uguaglianza e libertà. E ho pregato San Tommaso che non mi venisse la mosca al naso e San Clemente affinché mi rendesse molto paziente. Ho aperto gli occhi. E ceffoni ideali sono partiti a razzo. Fra minacce insinuate, ricatti politici striscianti ho risentito mefitici odori e mi sono chiesta: cui prodest sto gran casino adesso? Io non sono stata una fan di Conte. Del primo governo sono stata avversaria aperta e dichiarata. Adesso Conte e solo lui, fugando ogni possibile facile entusiasmo di giudizio su molti incapaci di governo, sta dando anima e cuore. E nel nulla che lo circonda come Atlante ci sta sorreggendo. Cui prodest la confusione? La fibrillazione sociale instillata? L’ occhiolino strizzato a destra ? Ne ha bisogno,forse Renzi,  probabilmente per sentirsi vivo e calcolato. È vero la maggioranza senza di lui e i suoi non ha i numeri … Ma io mi sentirei umiliata se vincessi le mie partite a pallone sempre e soltanto a tavolino e solo perché porto io il pallone minacciando come i bimbi capricciosi di riprendermi la palla a ogni occasione. Quei bimbi alla fine restano sempre soli…