IMMUNITA’: GUARIRE DA CORONAVIRUS NON LA GARANTISCE

IMMUNITA’: GUARIRE DA CORONAVIRUS NON LA GARANTISCE

DI PATRIZIA ING.LASSANDROIn Lombardia sono stati documentati diversi casi di pazienti guariti dal coronavirus che sono ritornati ad essere nuovamente positivi. La polmonite è ritornata e molti di loro sono stati costretti a ricoverarsi di nuovo, altri invece si sono riammalati in modo non grave e sono stati assistiti presso la loro abitazione con il collaudato sistema di telesorveglianza a distanza.Fonti sanitarie hanno quindi certificato ben 9 casi di recidive tra Lodi e Cremona.La Regione Lombardia ha effettuato 17.278 test sierologici sui soggetti sottoposti a quarantena fiduciaria domiciliare dal 23 aprile. Il professor Fausto Baldanti del San Matteo di Pavia, stando ai risultati dei test ritiene che siano state messe in quarantena più persone di quelle a effettivo rischio contagio. L’assessore regionale al Welfare, Giulio Galleria, afferma:”Le misure di contenimento messe in atto dalla Regione dunque sono state efficaci perché hanno permesso di proteggere, tempestivamente e indipendentemente dal tampone, i contatti stretti di coloro che avevano contratto la malattia”.I positivi accertati dai test sono 3.448, il 19,9% del totale, mentre i negativi sono 13.669, il 79,1%, il resto sono certi. 8.093 test sono stati effettuati presso gli operatori sanitari della Ats Brescia, di cui 903 positivi e 7.192 negativi. I test tra i cittadini in quarantena sono stati effettuati maggiormente nella Ats di Bergamo, 1.054, con 652 positivi e 363 negativi.Il profesor Fausto Baldanti, Direttore della Virologia Molecolare dell’Irccs San Matteo di Pavia, a tal proposito ha affermato:“Come immaginavamo dall’analisi di questi dati preliminari sembra che la circolazione del virus sia stata maggiore nella zona di Bergamo (Alzano e Nembro), mentre a Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Codogno è stata meno intensa. E’ possibile che il dato di contagio degli operatori sanitari rifletta il tasso di circolazione del virus in Lombardia. Quindi occorre, se sarà confermato l’andamento di queste analisi, la ripartenza dovrà tener conto che la maggior parte dei cittadini è potenzialmente suscettibile e si rende quindi necessaria la massima prudenza in vista della ripartenza”. Quindi nella Fase 2 sarà indispensabile che tutti i cittadini utilizzino i dispositivi di protezione personale e a mantengano il distanziamento sociale.