L’IRRICONOSCENZA VERSO QUELLA «STORTURA»DELLA DEMOCRAZIA CHE PERMETTE DI SPROLOQUIARE

L’IRRICONOSCENZA VERSO QUELLA «STORTURA»DELLA DEMOCRAZIA CHE PERMETTE DI SPROLOQUIARE

“Basta fregnacce sul fascismo, stiamo con le pezze al c**o e ancora perdiamo tempo con la Liberazione”, per poi chiudere dicendo che “sono patetiche le sardine che parlano di neofascismo, bisogna pensare al lavoro”. Queste sono le eleganti, profonde e delicate parole di Alessandra Mussolini oggi. Che con le “pezze al c**o” non ci sta perché viviamo in democrazia, la democrazia che festeggeremo il 25 aprile e che quella “fregnaccia” sul fascismo voleva seppellire. E la stessa democrazia che da trent’anni le consente di vivere a spese dei contribuenti come eurodeputata (oggi), cinque volte deputata e una volta senatrice. Perché grazie ad una “stortura” della democrazia lei, nipote di un dittatore, oggi ci rappresenta nelle Istituzioni. E “lavora” così, campa così, sproloquiando. A spese nostre, ovviamente. Da decenni. Tutto questo, on. Mussolini, è allora l’unica cosa patetica che c’è.Davvero molto, molto patetica.